Probabilmente non ha ancora realizzato che la sua Atalanta è arrivata quarta in campionato, dietro solo a Juventus, Napoli e Roma. Antonio Percassi è decisamente soddisfatto dell'annata appena conclusa, ma pensa già al futuro tra un'Europa League da giocare e il mercato con le tante big che bussano per i gioielli messi in mostra da Gian Piero Gasperini nel corso dell'anno. Intervistato da "La Gazzetta dello Sport", il Presidente atalantino ha fatto il punto della situazione. Le sue parole.
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Percassi: “Kessie voleva il Milan. Conti ha un contratto, ma…”
Sulle spese: "Non faremo follie. Il monte stipendi, a oggi di 30mln per la prima squadra, aumenterà al massimo del 20%. Vogliamo rinforzare la squadra, ma oltre certi limiti non possiamo andare perché abbiamo trovato l'equilibrio e non voglio rompere il giocattolo. L'Europa League ci porterà 7-8 milioni, ma bisogna pensare anche agli investimenti già fatti come i 10 milioni per il centro di Zingonia e i 40 milioni per il nuovo stadio, pronto tra 3/4 anni. Vogliamo tenere l'equilibrio per non essere costretti a cedere all'ultimo, come successo con Bonaventura al Milan. Non ripeteremo operazioni simili. Cercheremo di prendere giovani e italiani. Tutti seguono il modello Atalanta, ma non è facile trovare ragazzi di qualità. Noi siamo delle formiche rispetto alla Juve".
Sull'Europa League al Mapei Stadium: "È un peccato... Le tre ipotesi erano Verona, San Siro e Reggio Emilia. Il Sassuolo si è dimostrato disponibile, è stata una buona scelta. Sono sicuro che avremo comunque il sostegno dei tifosi".
Sui cinesi dell'Inter: "A marzo abbiamo incontrato i dirigenti Suning, ci hanno fatto un'ottima impressione. Dovremmo mettere in atto una partnership per le attività extracalcistiche, visto che i campi d'azione combaciano. Sono una potenza, sono interessati al mercato italiano e faranno grande l'Inter".
Sulla ripartizione dei soldi in Serie A: "È ingiusta, impedisce che una società come la nostra, che arriva al quarto posto, possa crescere. Praticamente percepiamo quest'anno gli stessi soldi dello scorso. Vogliamo un sistema di suddivisione delle risorse più democratico e meritocratico. L'Atalanta vuole crescere, ma serve un sistema in grado di assecondare le ambizioni".
Sulla Lega: "Così non funziona, ne ho parlato di recente con Tavecchio che sta tirando le fila per cercare di riformare lo statuto e varare una nuova governance. Serve più managerialità. Bisogna affidare i vari settori a professionisti che facciano il bene della Lega e aumentino il valore del prodotto. Abbiamo margini di crescita all'estero, in una fase in cui il calcio globale registra dati positivi. Ci dobbiamo mettere d'accordo in Lega tra uomini di buona volontà per la svolta".
Su Kessiè: "Voleva andare al Milan e l'offerta economica era insostenibile per noi".
Su Conti: "Ha quattro anni di contratto, se qualcuno si fa avanti... Comunque gli consiglio di stare un altro anno all'Atalanta. Magari va alla Juve e gioca poco. Lo stesso Caldara mi ha detto che voleva restare perché ancora non pronto".
Su Gomez: "Anche lui ha tre anni di contratto, non è stato fatto alcun ragionamento finora. Vedremo. Non credo però voglia andare in una squadra qualsiasi..."
Sugli affari con le grandi: "Ci piace farli, speriamo di farne tanti altri".
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