Cesare Prandelli, ex commissario della Nazionale Italiana, non sta vivendo certamente un periodo facile . A seguito di alcuni dissidi con il Valencia, l'allenatore ex Fiorentina si è dimesso, e ha concesso un'interessante intervista alla "Gazzetta dello Sport", in cui spiega le sue ragioni: "Mi avevano promesso rinforzi, un investimento di 30 milioni poi molto ridotto. Ero stato a Singapore a parlare con la proprietà. Avevo detto: "Ci sono problemi, ho bisogno almeno di un centravanti, due centrocampisti, un difensore esterno". Risposta: "Ok". E vado subito su Zaza, ideale per il mio progetto". A Prandelli è sempre piaciuto il calcio propositivo, fatto di giocatori di qualità in grado di tenere il possesso della palla, tanto è vero che è ritornato sulla sua esperienza in Nazionale: "Se hai qualità con Pirlo, Verratti, Marchisio, De Rossi e Motta puoi mettere in discussione anche il modulo: i risultati hanno premiato. Non sempre puoi scegliere, possono farlo soprattutto i tecnici inglesi che sono manager. Se mi ritrovo una squadra con un centrocampo lentissimo come posso proporre un gioco diverso?". Su Ventura, attuale tecnico dell'Italia e i vari giovani italiani che stanno emergendo nel nostro campionato, l'ex allenatore del Valencia risponde cosi: "Ventura mi piace,è arrivato a grandi livelli magari più tardi, proponendo sempre un bel gioco, fin dal Giarre. Uno sempre motivato e aggiornato, in Europa studiano il suo calcio. I giovani? Il fatto che ci siano è bellissimo per il nostro movimento. Vuol dire che non ci siamo fermati. Ventura sa come fare: a volte dovrà puntare sul risultato, altre potrà cercare il gioco. Il problema è che questi giovani faranno esperienza internazionale in Nazionale: quanti sono titolari in club di coppe? Pochi. Quanti giocano nell'Inter e nel Napoli?".
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Prandelli: “Montella? Ha un Dna ben preciso. Al Milan si sta completando”
Prandelli inoltre alla "Gazzetta Dello Sport" ha parlato anche di Montella, tecnico del Milan: "Le sue squadre sono riconoscibilissime, ha nel Dna un tipo di calcio ben preciso. Anche nella Samp non aveva gli uomini adatti, ma si vedeva che era una squadra. Al Milan mi sembra abbia acquistato praticità: si sta completando". Chiusura infine per Mario Balotelli, che è stato uno dei pupilli dell'ex allenatore di Parma e Fiorentina, anche se l'attaccante del Nizza lo ha deluso nel mondiale in Brasile: "Rimpianti su Balotelli? Non so se mi ha dato meno ma, se credi in qualcuno o qualcosa, insisti. Quest'anno Mario ha ancora la possibilità di essere quello che tutti pensano. Dipende da lui. Forse finora non è stato il calcio la sua priorità. Ha tecnica, potenza, gol, visione di gioco. Poi ci vuole la motivazione, la voglia di migliorarsi, i sacrifici tutti, tutti, tutti i santi giorni. Comunque rifarei quello che ho fatto".
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