INTRO
di (Giancarlo Mele) ”Vai, vai povero Gigio non sarai tu quello che spianti il Milan !”. Parafrasare il celebre invito che il monatto rivolge all'impaurito Renzo nella Milano manzoniana ci sembra la maniera migliore per stemperare il gran polverone sollevato in questi giorni dal caso Donnarumma. Chi scrive ricorda come nessun grande giocatore (a parte forse Pirlo) che abbia vestito la maglia rossonera ed abbia poi scelto di andarsene ha poi saputo mantenere l’eccellenza delle sue prestazioni altrove. Il motivo è che la validità dei tecnici rossoneri, l’ambiente e lo spogliatoio di Milanello sono un’ eccellente fucina di campioni, specie se in formazione come Gigio. Al di là di come finirà la vicenda, ci interessa invece soffermarci sul “metodo” adottato nella circostanza dal suo procuratore Raiola per fare un “excursus” su alcune sue operazioni nonchè qualche considerazione sulle ricadute della sentenza Bosman sul calciomercato.
NEDVED
—E’ il primo colpo a sorpresa orchestrato dall'agente ed ha già molti degli ingredienti del caso Donnarumma. Anche qui un idolo della tifoseria locale (in questo caso biancazzurra), anche qui una proprietà impegnata a mantenere il giocatore a Roma, anche per evitare la sollevazione della piazza laziale già insorta per impedire il passaggio di Signori al Parma. Nell'occasione Raiola forza la mano al suo assistito (che non era entusiasta di lasciare la capitale) lo porta in gran segreto a Torino e “chiude” il passaggio (per 75 miliardi di vecchie lire) alla Juve, impegnata da parte sua ad investire quanto appena incassato per la cessione di Zidane al Real .
EMERSON
—Sempre tra Roma e Torino si sviluppa il nuovo “colpo” di Raiola per portare, ancora alla corte della “Vecchia Signora” il brasiliano Emerson, pilastro giallorosso fortemente voluto dal nuovo tecnico bianconero Fabio Capello. Nella circostanza, il giocatore collabora attivamente alla “strategia” del procuratore. Rifiuta il Real, soluzione propostagli dal club giallorosso che non voleva rinforzare la concorrenza nazionale, e giunge a non presentarsi al ritiro adducendo una depressione. Di fronte all'azione congiunta di giocatore e procuratore, la Roma è costretta a cedere .
IBRAHIMOVIC
—L’asse Raiola-Juve porta lo stesso anno ad un altro “colpo” clamoroso con Zlatan Ibrahimovic talento dell’Ajax. Anche in questo caso il “metodo Raiola” funziona alla solita maniera. Al rifiuto dei “lancieri” di cedere il loro gioiello segue la reazione del giocatore che litiga clamorosamente con Van der Vaart in spogliatoio e in pratica obbliga la società a metterlo sul mercato. Nell'occasione, Ibra arriva alla corte di Moggi e Giraudo all’ultimo giorno di mercato. Passano appena due anni e il duo Ibra / Raiola preme per ottenere un aumento d’ingaggio. Al rifiuto bianconero è l’Inter a soffiare il centravanti al Milan. Ma quando nel 2009 sulle tracce dello svedese si porta il Barcellona, Ibra fa la sua parte imponendo all'Inter una nuova cessione. Moratti si consola con l’arrivo di Eto’o, fondamentale nel triplete, mentre lo svedese, non soddisfatto del Barca, passerà proprio al Milan. Ed è così che Raiola si esibisce in un intervento “deciso” nei confronti di Guardiola, colpevole di opporsi alle sue regole. Nel 2012 un Milan in difficoltà farà cassa proprio con le cessioni di Ibra (e Thiago Silva) e Raiola avrà modo di guadagnare ancora sul passaggio del campione al PSG.
BALOTELLI
—L’operazione Balotelli ha qualche similitudine con il caso Donnarumma. Anche qui un giovane talento “costruito” in casa dall’Inter viene montato dal suo agente per provocarne l'inaspettata rottura finalizzata ad una cessione importante (al City di Mancini). Clamoroso il gesto con cui Super Mario getta a terra la maglia in occasione della semifinale Champions con il Barcellona, spia di una tensione in qualche modo alimentata e finalizzata da Raiola. Anche Balotelli non si troverà bene a Manchester con un ritorno a Milano (sponda rossonera) che è storia fin troppo recente.
POGBA
—Tralasciando qualche operazione non riuscita (Hamsik dal Napoli al Milan per l’intervento di De Laurentiis che riesce a far cambiare idea allo slovacco, ndr) il capolavoro di Raiola arriva con Pogba! Piazzare allo United un giocatore alla cifra record di 105 milioni di euro è senza dubbio un colpo da maestro, anche perché oltre ad incassare una lauta provvigione, Raiola riesce a condurre in porto l’affare con l’accordo di Juve, che finanzia in tal modo la costruzione del “dream team” che ha sfiorato il triplete quest’anno.
L’analisi delle operazioni portate a termine da Raiola in questi anni porta ad alcune considerazioni: la sentenza Bosman ha sicuramente portato ad alcune conseguenze aberranti, fra cui la principale è la difficoltà per i club a capitalizzare l’incremento di valore dei giocatori in organico. Se non se ne rinnova per tempo il contratto si rischia di perdere a parametro zero giocatori, magari giovani e di talento, su cui si è investito (Donnarumma e Balotelli, ndr). Le società appaiono senza protezione di fronte alle manovre spregiudicate di agenti e procuratori laddove questi premono sui propri assistiti perché non rinnovino il contratto e giungono a volte a creare turbative anche con largo anticipo rispetto alla scadenza naturale. L’attività di alcuni agenti appare organica e funzionale a quella di taluni club, di cui sono di fatto diventati la “longa manus”. In ogni caso una cosa è certa: Raiola farà sempre di parlare di sé, nel bene e nel male...
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