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Repubblica – Fassone parafulmine, Yonghong Li silenzioso. Le ultime su Highbridge

Yonghong Li Milan
All'indomani della sconfitta in casa del Verona, 'Repubblica' fa il punto della situazione societaria in casa Milan: Yonghong Li sulla graticola

Daniele Triolo

Ieri pomeriggio eppure, questa mattina, il quotidiano 'Repubblica' in edicola ha preferito spostare l'attenzione dal campo alla situazione societaria del club di Via Aldo Rossi, non mancando di punzecchiare il proprietario e Presidente del Milan, Yonghong Li.

“Il vero miracolo è capire come l’uomo che rappresenta ufficialmente il Milan, dopo la tortuosa uscita di scena di Silvio Berlusconi, possa continuare a restare indenne – si può leggere -. Se Marco Fassone fosse vissuto all’epoca di Benjamin Franklin, gli avrebbe evitato il disturbo di inventare il parafulmine. La misteriosa proprietà cinese tace sull’amministratore delegato di una società costata 740 milioni, più altri 220 impegnati nel mercato. L’UEFA, col suo no al piano di rientro finanziario, ha di fatto bocciato tutti: sia il silenzioso proprietario Yonghong Li - che rimane in silenzio di fronte a tanto scetticismo, mentre il suo braccio destro Han LI esce dallo stadio Bentegodi in silenzio, a braccetto con Fassone – sia appunto l’A.D., che quel piano ha presentato”.

'Repubblica', poi, ha rincarato la dose riferendo, nel suo approfondimento, le ultime voci in arrivo da Londra sulla situazione debitoria del club rossonero nei confronti di Elliott Management Corporation: “Se il fondo Highbridge non dovesse rifinanziare entro fine anno il pesante debito di Yonghong Li sottolineato in rosso dall’Uefa ( 383 milioni con gli interessi, da restituire al fondo Elliott entro ottobre 2018), gli aspiranti acquirenti arabi del Milan, indirizzati per ora verso il rifinanziamento, potrebbero intanto chiedere un rinnovo dirigenziale. Al momento la pista Fabio Capello per l’area tecnica sembra tramontata. Il garbuglio sulle decisioni del Cda resta notevole: ogni cambio di management dovrebbe essere proposto da Li, ma con il via libera dei membri italiani, in primis Paolo Scaroni, il manager già presidente dell’Eni con Berlusconi premier. Per evitare i fulmini, dunque, basta dotarsi di qualcun altro che li assorba: dopo Vincenzo Montella ecco Gennaro Gattuso, uno abituato a prendersi le responsabilità”.

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