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Risultato netto anche con il turnover: Montella, puoi stare sereno

Montella Milan Milanello
La partita contro lo Shkendija ha mostrato un dato: quest'anno, Montella potrà schierare diversi assi dalla manica, interscambiandoli a piacere

Redazione

di Enrico Maggioni

Vincenzo Montella è certamente soddisfatto del mercato portato avanti dalla società e non lo ha mai nascosto. Gli uomini messi a disposizione dalla società, nel corso di una sontuosa campagna acquisti che ha finora portato a Milanello ben dieci nuovi giocatori e che non è ancora terminata, considerati i probabili arrivi di almeno un centrocampista e di un attaccante, consentono al tecnico campano di fare scelte tecniche e tattiche molto differenti rispetto alla scorsa stagione. Ieri, nell'andata dei playoff di Europa League contro i modesti macedoni dello Skendjia, l'Aeroplanino ha optato per un mini-turnover che gli ha permesso di testare soluzioni tecniche originali rinunciando, in vista del difficile esordio di campionato allo Scida di Crotone, a titolari quali Mateo Musacchio, Ricardo Rodriguez e Giacomo Bonaventura. Tuttavia, pur varando un pacchetto difensivo inedito e in cui hanno particolarmente brillato Zapata e Antonelli, certamente non i primi candidati ad una maglia da titolare, Montella ha realizzato di poter contare su professionisti seri che, guidati dal carisma di Bonucci, possono costituire ottime alternative ai ragazzi titolari.

Anche a metà campo ed in attacco il tecnico campano ha optato per scelte diverse. Ferma restando la presenza in mediana dell'intoccabile Kessié, in forma strepitosa tanto da confermandosi uomo ovunque con ben 104 palloni giocati, Montella ha affidato le chiavi della regia al ritrovato Montolivo, autore di una tanto inedita quanto esaltante doppietta ed apertamente elogiato dal tecnico nella conferenza stampa post-gara, ed ha dato mandato ad Hakan Calhanoglu, croce e delizia della trequarti rossonera, di accendere la luce della manovra offensiva. Scelte originali anche in attacco: confermato il fedelissimo Suso, Montella ha concesso le luci della ribalta al nuovo numero nove rossonero, André Silva - favorito dal lavoro oscuro ma prezioso di Fabio Borini, ieri infaticabile esterno di sinistra -, autore di due reti e di alcune movenze che, ventidue anni dopo l'addio al calcio giocato di Marco Van Basten, hanno scomodato più di una similitudine con il Cigno di Utrecht.

Un Milan inedito che, seppur di fronte ad avversari apparsi molto più deboli di quanto previsto alla vigilia, non ha mostrato particolari punti deboli, pur considerando anche un certo ritardo di condizione rispetto ai macedoni già alla seconda giornata di campionato. Il lavoro condotto in sede di campagna acquisti da parte di Fassone e Mirabelli, anche ieri attivissimi, sta già portando gli attesi frutti: rispetto all'anno scorso, c'è molta più qualità e quantità in rosa, doti che consentono a Vincenzo Montella di interscambiare i giocatori a piacimento. Non a caso il tecnico campano ha affermato che il recupero di Romagnoli consentirà lo schieramento della difesa a tre, cui aggiungere il rientro a metà campo del metronomo Biglia e l'arrivo di almeno un attaccante centrale che dia ancora più profondità alla manovra offensiva rossonera. Un pregio non da poco, soprattutto alla luce della necessità dei rossoneri di lottare - per vincere - in ben tre competizioni. Un Milan all'altezza, quello di ieri sera, che già fornisce buone garanzie a Montella ma che è chiamato a "lavorare per migliorarsi" come saggiamente ricordato da capitan Bonucci a fine gara, ed atteso dal clima infuocato dello Scida di domenica sera per l'atteso esordio in campionato.

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