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Rivoluzione Mondiale: dal 2026 a 48 squadre, e l’Europa…

Gianni Infantino FIFA
In principio furono 13 squadre: ieri la FIFA di Infantino vara l'allargamento a 48 Nazionali, in vigore dal 2026, a quasi 100 anni dal primo torneo Mondiale

Renato Boschetti

In principio erano in 13: il primo torneo Mondiale, organizzato nel 1930 da Gustave Rimet, fu una manifestazione rivoluzionaria, in un mondo che ancora non aveva del tutto immaginato le potenzialità del sistema calcio. Ma si sa, a tavola il 13 porta male, quindi meglio allungare la tavola: come dicevano i nostri nonni, dove si mangia in trenta, si mangia anche in trentuno, pardon 32. Dal 1998, infatti, il massimo trofeo calcistico è stato allargato a 32 squadre, la formula ormai ritenuta "classica": 8 gironi da 4 squadre, qualificate dopo un biennio di tornei su base continentale. Ieri, come riporta la Gazzetta dello Sport, è stata varata l'ultima riforma del torneo FIFA: la tavola si allunga ancora di più, diventando quasi un tavolone da mensa. 48 squadre, un aumento monstre del 50% delle partecipanti.

Democrazia? Anche. Sicuramente Asia, Africa e soprattutto Oceania avranno a disposizione più posti per le proprie nazionali; sicuramente non aumenteranno le partite da giocare per le partecipanti, visto il format da 16 gruppi da 3, che qualificheranno le prime 2 in classifica. Entroiti, democrazia, allargamento della base: tutto bello, ma si rischia così di delegittimare le lunghe qualificazioni, come successo con la UEFA, che in seguito all'allargamento a 24 delle partecipanti all'Europeo, ha modificato il modello di qualificazione: dal 2018, dopo il Mondiale in Russia, partirà la Nations League, torneo spalmato su più anni e quattro fasce.

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