Negli anni Ottanta, . Grazie al suo modo di vedere ed intendere il calcio, fece compiere al movimento del nostro Paese un deciso balzo in avanti nel futuro. Non a caso, il Milan, sotto la sua gestione, cominciò a fare incetta di vittorie, in Italia ed in Europa. Ogni qualvolta, quindi, si è vicini ad una svolta epocale in ambito calcistico, non si può non ascoltare con interesse il pensiero del '', il quale ha concesso una bella intervista sul tema al quotidiano 'La Stampa'.
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Sacchi: “Juventus da Champions. Il calcio italiano ha più coraggio. I nostri giovani hanno valore”
Sacchi si è dimostrato scettico sui 'poteri' del mercato di gennaio (“Per far sì che tutti recitino lo stesso spartito ci vuole tempo. A gennaio difficilmente trovi il giocatore che sappia inserirsi subito, ed ai giovani occorre dare il tempo necessario per ambientarsi”), ed ha quindi dichiarato di non aspettarsi grandi novità dalla Serie A nel nuovo anno. Continuerà a dominare la Juventus. “Il Napoli di Sarri è uno spettacolo, la Roma prova a mettere sempre in mostra un calcio propositivo, – ha sottolineato Sacchi -. La società bianconera ha quella superiorità morale, di regole e stile che, in Italia, non vedo. E se il confronto si allarga, oggi la Juve è fra i primi club al mondo per organizzazione e visione del futuro”. Anche in chiave Champions League, dunque: “Sono convinto che questo possa essere l'anno buono. Le grandi faticano, basti guardare . La Juve ha tutto per vincere: tecnico, giocatori e, come detto, società. Deve credere di più in sé stessa". Che sia l'anno buono per la vittoria della Juve anche in Champions?.
Per Sacchi, il nostro calcio ha spesso pagato dazio, in Europa, poiché troppo attendista, mentre, al contrario, generalmente vince chi prova ad imporre il proprio gioco. “Qualcosa, però, si sta muovendo – ha evidenziato -. Guardate come il Napoli, la Roma, il Milan, la Fiorentina, ma anche realtà minori come Empoli e Sassuolo vanno ad affrontare le partite di campionato. Vedo più coraggio”. Un'inversione di tendenza in un momento in cui molte squadre, come per esempio , puntano sulla 'svolta italiana': “Nasce perché i nostri giovani hanno valore: Gagliardini lo conosco bene, l'ho cominciato ad apprezzare nelle rappresentative nazionali giovanili quando, per quattro anni, ero il responsabile della F.I.G.C. E come lui, Rugani, Romagnoli, Benassi, Baselli, Belotti e tanti altri: questi ragazzi hanno preso confidenza con le partite internazionali da quando abbiamo iniziato a farli giocare di più a livello giovanile con la maglia azzurra. Peccato che manchino le Academy: chissà quanti ragazzi ci perdiamo”.
Sacchi ha dichiarato di apprezzare molto il lavoro di Gianpiero Ventura in Nazionale, e di non essere stupito , in Premier League: “E' primo con merito, e va considerato tra gli allenatori più bravi e preparati in circolazione. Conte incide, e non poco. Ha una sensibilità fuori dal comune nel correggere gli errori in un attimo. In un'azione di gioco ci sono mille sfumature, spesso sbagliate, e lui sa intervenire”. Chiusura dedicata ad un altro grande tecnico, : “Lo capisco, sta attraversando un momento difficile. Pep dà tutto al calcio, è la sua vita ed oggi, evidentemente, non vede quella ferocia e quell'anima che chiede alla squadra. Lui ha sempre pensato velocemente, più velocemente degli altri. Fine carriera? Credo che gli passerà. Ma quando dai tutto uno puo anche avere la voglia di non farsi male. Pep è un caro amico: lui ha vinto, ma non occorre scomodare gli almanacchi per ricordarsi dove e con chi”.
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