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Sacchi: “Milan in ripresa, può fare il colpaccio”

Arrigo Sacchi
L'ex allenatore rossonero, Sacchi, crede nell'impresa del Diavolo al San Paolo, sfruttando il ritrovato entusiasmo e un Napoli non al top.

Stefano Bressi

Stasera sarà Napoli-Milan. I grandi Napoli-Milan, quelli che valevano lo Scudetto, quelli dei tre olandesi contro Diego Maradona, quelli di trent'anni fa, sono ormai un lontano ricordo, ma il match resta comunque molto molto affascinante. Protagonista di quei Napoli-Milan era Arrigo Sacchi, allenatore dei rossoneri, che intervistato da "La Gazzetta dello Sport" ha fatto il punto sul match di stasera.

Sulla partita: "Sono curioso, perchè dopo una sosta non si sa mai come le squadre riprendono il cammino. Il Napoli sta dominando, ma la vittoria in trasferta sul Sassuolo potrebbe aver ridato energie ai rossoneri".

Sul Napoli favorito: "Sono d'accordo, il Napoli è una bellissima macchina. Però ha bisogno di viaggiare sempre al massimo per ottenere risultato. Quando il motore non gira a dovere..."

Colpaccio Milan possibile: "Non mi sorprenderebbe, sempre che il Napoli non sia al massimo. La squadra di Sarri raggiunge l'obiettivo solo tramite il gioco. Non si può basare sulla forza e non è formidabile sui calci da fermo. Dunque può mettere a tappeto l'avversario solo sulla velocità della manovra. Se il Milan riesce a rallentare le azioni può scapparci la sorpresa".

Le sue sfide con il Napoli: "Ricordo tutto. Erano le partite più facili da preparare".

Perchè erano le più facili da preparare: "I giocatori trovavano le motivazioni guardando in faccia gli avversari. In modo particolare Maradona e Careca. Io dovevo dire poco, mi raccomandavo solo di stare sempre corti, così che quei due non si infilassero tra le linee".

Sull'andata a San Siro del 1987/88: "Mamma mia... Per dieci minuti avevamo tenuto la gara in mano, poi Maradona prende la palla e pesca Careca sul filo del fuorigioco, che supera Galli con un pallonetto. Io guardo tutto a bocca aperta, poi mi giro verso Ramaccioni e gli faccio: "Eh no, così non vale!". Però i miei ragazzi erano formidabili, non si abbatterono e continuarono a lottare. Sapete come è finita?".

Sul 4-1 per il Milan: "Lì abbiamo preso coscienza della nostra forza".

Sul successo al San Paolo il 1° maggio: "Partita incredibile e finale da brividi. Vincemmo 3-2, la cosa che mi fece più piacere fu uscire tra gli applausi dei napoletani, che riconoscevano la nostra forza e il nostro merito. Era il 1988. Non succedeva spesso a quei tempi. Quel Milan era fantastico: qualità tecniche e doti morali".

Un aneddoto di quella partita: "Il Napoli ha segnato l'1-1 proprio a fine primo tempo, il solito Maradona... Quando succede questo è sempre difficile gestire l'intervallo. Io decisi di non parlare per 5-6 minuti, lasciai che i ragazzi si sfogassero. Poi mi misi in mezzo allo spogliatoio e gli dissi che ero così sicuro di vincere che avrei tolto un centrocampista e messo un attaccante. Buttai in campo Van Basten per Donadoni. Non ero sicuro di nulla, ovviamente raccontai una bugia, ma loro fecero qualcosa di eccezionale. Gullit a muoversi sulla trequarti, Virdis e Van Bastern a fare danni davanti. Alla fine Bagni ci disse che non capivano niente, perchè c'erano dieci che andavano avanti che eravamo noi e dieci che andavano indietro che erano loro. È la foto perfetta di quella sfida".

Sul Milan di oggi: "L'importante è che abbia il gioco, le idee, l'entusiasmo e il coraggio. Il Napoli è molto forte, ma il Milan non è battuto in partenza".

Come si ferma l'attacco di Sarri: "Con l'organizzazione di squadra, le marcature preventive e il sacrificio di tutti. Corti, stretti e sempre pronti a pressare per ribaltare l'azione. Così si disinnesca il meccanismo del Napoli".

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