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Non sarà di certo una partita filata via tra mille polemiche ad incrinare l'amicizia, storica e profonda, tra Eusebio Di Francesco e Vincenzo Montella, ma sicuramente il tecnico del Sassuolo, ieri, al termine del , non le ha mandate a dire al direttore di gara .
Il dopo gara del 'Mapei Stadium', come evidenziato da 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, è stato denso di accuse, malumori, nuvole di fumo nero, carico di tensione. Questa sconfitta cambia poco, a conti fatti, per la classifica del Sassuolo, ma la squadra neroverde si è sentita presa di mira dagli arbitri anche in virtù di quanto accaduto nella partita d'andata, a San Siro, vinta per 4-3 dal Milan ed anche quella ricca di episodi rivedibili alla moviola.
Ad ottobre furono tre le recriminazioni neroverdi, mentre per il match di ieri salgono a cinque. Al fischio finale è stato palese , pizzicato in un battibecco con un addetto stampa del Milan ad esclamare: “Devono avere il coraggio di stare zitti”. La rabbia non è stata sbollita nemmeno successivamente, quando il tecnico del Sassuolo si è presentato in televisione per le interviste di rito: “Cerchi di parlare con il quarto uomo e non ti risponde, e poi dicono che vogliono il dialogo – si può leggere sulla 'rosea' -. Non credo a discorsi di peso politico, credo che in certi momenti ci sia poca capacità di gestione da parte degli arbitri”. E ancora: “. Ne ho contati cinque. In vigilia ho fatto delle dichiarazioni stemperando, però ti viene da dire se ne è valsa la pena”.
“Ci vuole competenza, se io sbaglio mi mandano a casa – ha quindi riportato il 'Corriere della Sera' delle parole di un Di Francesco furioso -. La verità è che un arbitraggio dovrebbe accompagnare una gara, non condizionarla. . Domenico Berardi, poi, è stato etichettato: se anche ci fosse stato un rigore, non gliel'avrebbero dato”.
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