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“Di mestiere faccio il terzino sinistro con una buona propensione offensiva, sono bravo a spingere ed a mettere cross interessanti, visto che in Argentina, dove ho anche vinto una Libertadores e ho addirittura marcato Messi nella finale 2015 del Mondiale per Club, giocavo spesso nei 5 di centrocampo come esterno di sinistra. Sono più abile ad offendere che a difendere, preferisco spingere sulla fascia, ma sono arrivato in Italia per migliorare in fase di non possesso, sia nelle coperture, sia nelle marcature preventive e nei contrasti. Ho 29 anni e sono arrivato a costo zero al Milan, squadra che mi aveva già cercato in passato. Sono consapevole della concorrenza che c’è nel mio ruolo, perché sono in una grandissima squadra, ma lavorerò per farmi trovare pronto quando arriverà il mio momento e per ripagare dimostratami dal dottor Galliani e da Rocco Maiorino”. Così si sarebbe presentato Leonel Vangioni, il primo acquisto della stagione 2016-17 in ordine cronologico, visto che si era accordato coi rossoneri in scadenza di contratto già nel febbraio scorso. I primi mesi non sono stati facili visto che un infortunio in estate gli ha fatto saltare parte della preparazione ed essendo nuovo non è riuscito ad entrare così negli schemi di Montella e nell'immaginario dei tifosi. Una volta cominciata la stagione da riserva, gli è stata concessa la possibilità di disputare due amichevoli contro il Bournemouth e il Chiasso dove l’argentino non ha brillato, mostrando ancora dei limiti in fase difensiva, cosa fondamentale per un terzino in Italia. Un nuovo problema fisico a fine ottobre sembrava chiudere definitivamente le porte a Vangioni che però aveva dichiarato di voler restare nel club. Il Milan nel mercato di Gennaio sembrava intenzionato a mandarlo via in prestito per potergli dare la possibilità di giocare nel campionato italiano, ma sia per offerte che non hanno concretamente convinto i rossoneri sia per i tanti infortuni nel pacchetto difensivo il Milan ha bloccato la sua possibile partenza. Dopo i due spezzoni concessogli a metà gennaio col Torino, subentrando nel finale a Calabria e il 29 Gennaio con l’Udinese, rimpiazzando De Sciglio, Vangioni ha cominciato a sperare che il suo momento fosse arrivato. I ripetuti problemi fisici sia di Calabria che di Antonelli, oltre all'infortunio di De Sciglio messo ko da De Paul, hanno convinto Montella a puntare su Vangioni, più per necessità che per fiducia. Infatti una volta finito il calciomercato, il Milan, per sopperire a tutte queste assenze, ha cercato di convincere lo svincolato Caceres. Nello stesso giorno, ovvero domenica 5 Febbraio, Caceres ha detto no al Milan, rifiutando la proposta economica e la scelta di Montella di schierare Romagnoli come terzino sinistro contro la Sampdoria non ha convinto, ecco perché Vangioni ha avuto la possibilità di partire titolare contro il Bologna. Da potenziale bidone, senza però aver avuto mai la chance dal primo minuto in Serie A, a titolare affidabile: questo il percorso dell’argentino in meno di una settimana. Dopo aver fatto una prestazione ordinata e piena di sacrificio, contro il Bologna, in cui ha limitato molto Verdi ed ha lottato insieme alla squadra con la doppia inferiorità numerica, Vangioni ha dimostrato di cosa è capace anche contro la Lazio. Nonostante un Felipe Anderson scatenato, Leonel è riuscito a limitarlo molto nel corso della gara, dimostrando di essere migliorato molto nei suoi difetti e mostrando la sua “garra” sudamericana visto che nelle due gare ha rimediato due gialli pur di fermare azioni pericolose in contropiede.
Vangioni con due prestazioni di livello ha smentito i suoi detrattori: da oggetto misterioso a terzino affidabile, bravo in fase difensiva, con buona facilità di corsa e di cross. Montella aveva dichiarato alla vigilia di Bologna-Milan che se fosse stato destro avrebbe giocato maggiormente, ma dopo queste due prestazioni l’argentino sembra aver guadagnato dei punti nelle gerarchie. Quando rientreranno De Sciglio, Antonelli e Calabria sono avvisati: ora il Milan può contare anche su Vangioni.
Emanuele Landi
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