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Serafini: “Milan, difesa a tre scelta obbligata”

Edoardo Lavezzari

Il giornalista rossonero Luca Serafini torna a parlare del modulo utilizzato dal Milan nelle ultime settimane e delle scelte di Vincenzo Montella

Intervenuto in diretta alla trasmissione "Tutti Convocati" in onda su Radio 24, il noto giornalista rossonero Luca Serafini si è espresso così sul momento e sulla crisi del Milan: "Il Milan non sta bene, da segni inquietanti, anche quando vince ed è questo il problema di fondo. Se si processa una squadra che ha vinto 9 partite su 12 è evidente che c'è un malessere a prescindere, per come ha perso quelle tre partite, ma anche e soprattutto per come ha vinto le altre. Segni di sofferenza sul piano del gioco ci sono stati col Cagliari, con Rijeka, con la Spal, con l'Udinese, questo ha fatto sorgere dei sospetti anche in chi come me ha difeso Montella l'anno scorso. Il Milan, al di là dei numeri che sono impietosi, i dati concreti sono che la formazione titolare non esiste, che le due fonti gioco delle ultime stagioni, Suso e Bonaventura sono seduti in panchina, che i nuovi non sono aiutati dai meccanismi e neppure da questa rotazione per certi versi sconcertante, ci sono poche certezze".

Sulla difesa a tre: "Quando escono palla al piede Bonucci e Romagnoli la loro metà campo è deserta, i due terzini sono già spariti, nessun centrocampista si propone, davanti c'è una barriera di avversari e questi segnali si vedono anche quando il Milan vince. Sono sempre stato contrario all'esonero dell'allenatore rispetto a dei risultati estemporanei, qui il problema principale è il gioco che manca, mancano un sistema e una formazione titolare. Se il tuo primo acquisto stagionale è Musacchio, poi hai l'opportunità Bonucci, con tre centrali come questi e con due terzini come Conti e Rodriguez non si poteva che andare in questa direzione, davanti però si possono fare tante cose diverse, poi i numeri e i moduli lasciano il tempo che trovano, conta il sistema di gioco, come un allenatore fa muovere i giocatori negli spazi e qui manca un'idea".

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