Da Caporetto a Milano, dal 1917 al 2017: esattamente cent'anni di differenza. Un secolo fa, infatti, l'Italia - nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale - sprofonda davanti all'esercito austro-ungarico nella battaglia di Caporetto. La strategia del comandante Cadorna, basata su attacchi continui, si rivela poco efficace. Per risollevarsi, l'esercito cambia guida: Diaz sostituisce Cadorna e punta su una minor rigidità e una tattica difensiva. I soldati italiani si ri-organizzano e riescono a riprendersi, con la vittoria dell'anno successivo a Vittorio Veneto. Sull'universo Milan, la distanza tra la sconfitta e la vittoria è più ampia dei dodici mesi che bastarono un secolo fa, ma le somiglianze non mancano.
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Si riparte da entusiasmo e freschezza: Milan, inizia la stagione della svolta
Eh già, perchè il popolo rossonero arriva da anni troppo deludenti, dove sono mancati per lungo tempo la qualificazione in Europa e un trofeo importante. Nell'ultima annata, ecco la Supercoppa Italiana, il cui valore morale ha rappresentato moltissimo, ben oltre quello di una coppa che - spesso - viene snobbata. A ciò si aggiunge il ritorno nelle qualificazioni continentali, grazie al sesto posto conquistato. Dopo un'annata di parziale rinasciata, dunque, che ha fatto da palcoscenico anche all'ingresso in società di Yonghogn Li e del dragone cinese, il Milan è pronto per il suo Vittorio Veneto, con l'attacco decisivo ad un campionato che da troppo tempo non lo vede protagonista. I presupposti ci sono tutti: l'esercito sembra essere stato costruito al meglio, grazie a due comandanti - Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli - dediti senz'altro più al lavoro che alle luci della ribalta. Viaggi, summit, incontri, blitz e strette di mano: in un mese, i rossoneri hanno semi-rivoluzionato la rosa, aggiungendo pedine importanti in difesa (Mateo Musacchio e Ricardo Rodriguez), centrocampo (Franck Kessiè) e attacco (Andrè Silva e Fabio Borini), anche se siamo certi che non finirà qui.
Il tutto, circondato dalla conferma di un generale, Vincenzo Montella, che ripartirà dalle solide basi costruite l'anno scorso. E come se non bastasse, ecco il supporto morale di due elementi che hanno combattuto le battaglie più epiche: Gennaro Gattuso e Christian Abbiati. Il loro ritorno, nei ruoli di allenatore della Primavera e di club manager, rappresenta più del semplice incarico che avranno all'interno della società, ma mostra un diretto legame tra la gloria del passato e le aspettative per il futuro.
Le cartucce da sparare, allora, sono tutte pronte. Inizia oggi, 1 luglio, la stagione 2017/2018: una stagione importante, in cui i tifosi ripongono speranze e aspettative. La cartina tornasole sarà il numero di abbonamenti, che - molto probabilmente - registrerà (finalmente) un aumento rispetto agli anni scorsi, ma sarà soprattutto il campo. Un mercato importante, un entusiasmo ritrovato, una società nuova e una streategia, comunicativa e di mercato, moderna e innovativa. Un nuovo Milan per cambiare e svoltare. E' avvenuto sui social e dietro la scrivania, dalla prossima settimana toccherà al campo, perchè i rossoneri sono pronti per una battaglia da vincere.
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