LE TEORIE
(di Giancarlo Mele) Un recente sondaggio del portale inglese “Teen’s Digest” sui 10 top team calcistici più amati a livello planetario stima che il Milan abbia quasi 100 milioni di tifosi al mondo, circa un terzo di quanto vantino Manchester United e Barcellona che sono ai primi due posti. Le altre due squadre italiane presenti in questa particolare classifica sono l’Inter (meno di 50 milioni di tifosi) e la Juventus (“appena” 20 milioni). A diverse valutazioni portano le analisi degli addetti ai lavori sugli “share” delle tre “grandi” italiane sul territorio nazionale. In occasione del recente Juve-Milan, la Gazzetta ha incrociato i “like” sulle pagine ufficiali dei due club stabilendo una “schiacciante” predominanza del tifo bianconero rispetto a quello rossonero. Anche la “Gazza” peraltro rileva che la pagina FB del Milan ha 24 milioni di fans rispetto ai 16 milioni della Juve. A fronte di questi dati, al tifoso rossonero appena evidente come negli ultimi anni la copertura mediatica offerta al Milan si sia ridotta in pratica al solo resoconto delle notizie inerenti il passaggio delle quote azionarie. Poca attenzione viene riservata alle prestazioni della squadra (quasi sempre criticata) ed ancor meno alle prospettive della stessa. Se il calcio è un “business” con forti interessi economici è giusto che gli “opinion leaders” riservino così scarsa attenzione ad una squadra che esprime comunque una fetta importante dell’utenza nazionale ed è largamente la prima squadra nazionale riconosciuta e seguita nel mondo ? Abbiamo pensato di raccogliere la vostra opinione al riguardo attraverso un sondaggio che analizza anche i motivi di tale “oscuramento mediatico”.
È indubbio che gli scarsi risultati sportivi delle ultime stagioni giustifichino bassi livelli di attenzione da parte di opinionisti ed operatori. In qualche modo sono gli stessi tifosi che, per disaffezione, contestazione o altro, si sono allontanati dalla squadra e quindi comportano il basso seguito accordato dai “mass media”. In effetti, l’attenzione degli operatori è in stretta relazione ed “indotta” dalla risposta della tifoseria rossonera che, in questo momento, è inadeguata o comunque distratta dalle contrastanti notizie che arrivano sul fronte societario. D’altro canto, i milanisti sono abituati troppo bene e mal digeriscono il profilo sportivo cui sono costretti da qualche anno. Meglio quindi per tutti il silenzio che un imbarazzante confronto con le prestazioni dei “competitors” di sempre.
La tesi di chi ritiene che sostegno e coperture mediatiche accordate da mass media ed opinionisti alla Juventus siano sproporzionate all’effettivo “peso” di questa squadra e della sua tifoseria è che il Milan è comunque il club italiano più noto e prestigioso al mondo e merita maggior attenzione. I commenti sono in realtà spesso improntati ad un acritico riconoscimento di una “supremazia indiscussa e inavvicinabile” dei bianconeri, di una loro organizzazione societaria e sportiva “inarrivabili e perfette” di una pianificazione sul mercato “puntuale e tempestiva”. Si giunge al punto di affermare che i giovani talenti che “casualmente” sboccino in altre squadre nazionali debbano fatalmente esser offerti su un piatto d’argento a “Madama” in ossequio ad una non meglio giustificata posizione acquisita di “prima inter pares”. L’unica alternativa (remota) di insediare le posizioni bianconere è riconosciuta all’Inter se riuscirà a “copiare” quanto di buono in questi anni ha fatto la Juventus. Questa visione distorta, oltre ad essere poco sportiva, è sicuramente lesiva del “brand” milanista perché contribuisce ad eroderne la base e ad allontanare la tifoseria rossonera dal Diavolo, instillando il dubbio che il declino sia inarrestabile e definitivo.
Ma c'è anche chi pensa che sia colpa della società se il “brand” sta perdendo “appeal” e se giornali e televisione si occupano poco dell’andamento della squadra. A maggior ragione in un momento interlocutorio come questo manca una precisa e puntuale informativa da parte dell’attuale proprietà circa le operazioni in atto e soprattutto le strategie di rafforzamento e rilancio della squadra sul mercato. In assenza di tali pronunciamenti è fatale che chi segue dall’esterno il Milan debba trarne le debite conseguenze.
SONDAGGIO
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