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Spal abbattuta, il Milan prende quota

Abate festeggia con i compagni del Milan, foto Getty Images
Prima il rigore di Ricardo Rodríguez, poi quello di Kessiè. Milan che vola al quarto posto grazie a due penalty netti. 12 su 15, non accadeva dal 2003/04.

Stefano Bressi

La notizia per molti potrebbe essere che nella partita di ieri sono stati assegnati due rigori ed entrambi non dal VAR. Per i tifosi rossoneri, però, ciò che più conta è che anche una partita come quella di ieri, giocata spesso a ritmi blandi, che fino allo scorso anno forse si sarebbe conclusa sul pareggio, è stata portata a casa in scioltezza, spedendo il Milan nella parte alta della classifica. Nove vittorie su dieci partite in questa stagione, terza consecutiva dopo l'unica sconfitta contro la Lazio. Sono 12 punti in 5 partite, numeri che a Milanello non si vedevano dalla stagione 2003/04, quando poi fu Scudetto. Quello era un altro Milan, però...

Intanto, al momento i rossoneri volano al quarto posto, che da quest'anno significa zona Champions League, dopo la vittoria per 2-0 contro la Spal, ottenuta con due penalty. Era dal 2010 che il Milan non segnava due gol così in una partita, ricorda La Gazzetta dello Sport. C'è da dire, però, che i rigoristi avevano carattere da duro. Ricardo Rodríguez non ha paura di incaricarsi di trafiggere Gomis per il primo centro in Serie A, dopo che proprio lui aveva dato il via all'azione anticipando il difensore estense e concludendo una botta a rete, la palla è stata respinta dal portiere avversario ed è arrivata a Nikola Kalinic, abbattuto dallo stesso. Ricardo Rodríguez si dimostra nuovamente risorsa importante, fonte di gol e assist. In cinque anni e mezzo al Wolfsburg ha collezionato 22 gol e 27 assist, non male per un terzino. I paragoni con chi lo ha preceduto si sprecano.

Il rigore del 2-0 se lo procura Franck Kessiè, che poi va a trasformarlo come aveva fatto a Crotone. Nessuna sceneggiata come quella di Edinson Cavani e Neymar in rossonero, anche se il designato dovrebbe essere lo svizzero, chi è coinvolto nell'azione tira. Anche perché c'è abbondanza di tiratori. Per il resto, serata tranquilla. Nessuna paura per il Milan, ma neanche incanti. Vincenzo Montella conferma ancora una volta la voglia di fare continuo turnover, mandando in campo la decima formazione diversa su dieci incontri. È stata la prima da titolare per Andrè Silva, che aveva stupito in Europa League. Prestazione positiva, con tanto movimento e diverse occasioni create. Manca ancora un po' quella cattiveria di cui parlava Montella in area, visto che tende anche a girovagare. A Filippo Inzaghi ci somiglia più Kalinic.

Il modulo base è il 3-5-2, ma i rossoneri portano quasi sempre un giocatore a sostegno delle due punte. Il più indiziato a farlo è Hakan Calhanoglu, che però non brilla. Ogni tanto si alza Lucas Biglia, quando la Spal è molto schiacciata, ma il traffico non gli permette la giocata illuminante. Franck Kessiè invece preferisce avanzare palla al piede, con scorribande al limite del possibile. Quando entrano Suso, Giacomo Bonaventura e Manuel Locatelli la partita è già in stazione.

Anche due settimane fa la Spal era uscita da San Siro sconfitta 2-0. In quell'occasione si registravano comunque lodi ai ferraresi, che si vedevano anche un po' penalizzati dalle decisioni arbitrali. Stavolta i biancoazzurri non cercano scuse e accettano la meritata sconfitta. Il calo della squadra è evidente. L'attacco non segna da ormai tre partite. Sabato sfida il Napoli, avversario più temibile al momento.

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