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Un quarto d'ora dalla fine, il Milan è in dieci, ma continua ad attaccare. La palla è a Suso, che decide di illuminare San Siro con una palla perfetta per Nikola Kalinic, che dovrebbe solo spingerla dentro. Il croato, però, prova l'aggancio e lo manca. Niente gol. Il senso, scrive La Gazzetta dello Sport, però resta: Suso continua a essere l'anima creativa di questo Milan. Ieri è tornato a destra, prima nel 3-4-2-1 e poi nel 4-2-3 in dieci e la differenza rispetto alle ultime partite si è vista eccome. Quando ha la palla, si ha sempre la sensazione che possa succedere qualcosa di pericoloso. Da seconda punta era un po' senza ossigeno, mentre sulla fascia è tornato a respirare. Ieri ha creato 6 occasioni, con 3 cross, 5 dribblig e 2 tiri. 73 i palloni toccati. Tutte le azioni passavano da lui. Suso a fine gara è stato diplomatico: non importa dove gioca, vuole solo aiutare la squadra. Beh, lo fa molto meglio a destra.
Se il Milan ieri ha rischiato più volte di vincerla, è soprattutto grazie a Suso. Lo spagnolo ha creato nel primo tempo per Fabio Borini e nella ripresa ancora per il numero 11 e per Kalinic. Quando parte, il numero 8 accorcia il passo, fa passettini. Poi punta l'uomo ed è già finita per il marcatore: cross o tiro, se non dribbling. Ieri ha dimostrato, inoltre, di essere bravo anche con il destro. A fine match si è detto soddisfatto a metà: bene per la sua prova e quella della squadra, male per il risultato, che contava tanto.
Proprio nel Genoa la carriera di Suso è svoltata. In sei mesi in prestito ha segnato sei gol, si è adattato al calcio italiano, ha deciso un derby e ha riconquistato il Milan. In rossonero ha svoltato ad alto livello e il mese migliore è stato novembre, quando ha segnato tre gol. Bene per i rossoneri, visto che sarà il prossimo mese. Al momento, però, c'è tanta sfortuna. Anche lo stesso Suso ha sottolineato come magari in altre circostanze uno dei tanti palloni da lui calciati sarebbe entrato.
Suso, comunque, continua a sudare per il Milan, sempre tra gli ultimi a mollare. Non pretende di giocare in una posizione precisa, seppur renda molto meglio. Esterno d'attacco, trequartista, seconda punta, mezzala e ieri addirittura terzino per un minuto, quando il Diavolo era in nove. Nonostante il girovagare e le difficoltà che gli ha imposto il ruolo di seconda punta in cui lo ha schierato Vincenzo Montella, Jesus resta un fan dell'Aeroplanino. Anche ieri, a fine partita, ha fatto sentire la propria vicinanza al mister e ha chiesto unione.
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