Non ne basta più uno, ne servono almeno due o tre. Questo è il numero di giocatori che ultimamente vengono schierati dagli allenatori avversari sulla fascia destra del Milan con il solo e unico scopo di stroncare sul nascere la velocità e la creatività di Suso.
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Suso, un leone in gabbia che non riesce più a ruggire
Se lo spagnolo agli inizi era imprendibile poichè nessuno si aspettava fosse un talento di questo calibro, e se nel corso della stagione alle sue esplosive prestazioni era riuscito a dare continuità, ad oggi il giovane classe '93 potrebbe sembrare di essere in una fase calante, quasi come una meteora. Invece, lo spagnolo ha iniziato sistematicamente ad essere marcato a uomo da più avversari ad oltranza, con lo scopo di non fargli nemmeno stoppare il pallone. A causa di ciò, il Milan ha sofferto nelle ultime uscite, perchè dalla sua fascia nascono solitamente le azioni più pericolose che sfociano in un tiro da fuori o in un assist per gli altri attaccanti e per le mezz'ali che si inseriscono nell'azione.
I suoi numeri in questa stagione parlano chiaro: 1695 minuti giocati distribuiti in 20 presenze, 5 gol e 6 assist all'attivo. Titolarissimo e tra i più impiegati da Montella. Ma quindi come ovviare al problema? Innanzitutto l'assenza di un altro attaccante esterno con le stesse caratteristiche (Niang e Bonaventura spiccano sulla fascia per altre giocate e movimenti) permette agli avversari di focalizzarsi più sullo spagnolo a causa della sua velocità ed imprevidibilità.
Per questo l'acquisto di Deulofeu potrà essere di enorme aiuto, essendo molto simile a Suso per doti e tecnica: se schierati entrambi sulle fasce daranno ancor meno punti di riferimento agli avversari che quindi dovranno distribuire le marcature su ambo i lati, lasciando più spazio di manovra e libertà di inventare. Non dimentichiamo infine che un ricambio aggiuntivo sulle fasce rossonere, occupate da Suso e Bonaventura, può solo che essere ben accolto vista la rosa "corta" in termini quantitativi e qualitativi, il momento poco felice di Niang e le scarse prestazioni di Honda, adattato per necessità in un ruolo che non è nelle sue corde.
Marco Baston
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