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Tra i tanti argomenti toccati oggi da Mauro Tassotti nella sua a "La Gazzetta dello Sport" ci sono anche i suoi lunghissimi anni da viceallenatore del Milan e il rapporto con i suoi allenatori, queste le sue parole: “Non credo di essere il vice perfetto, sono soltanto uno che ha scelto di fare le cose che gli piacevano e di restare a lungo dove aveva messo radici. Comunque, vediamo. Ancelotti: buono, competente, uno che sapeva stare bene con tutti. Ho letto che al Bayern gli avrebbero fatto la fronda alcuni giocatori, mi pare incredibile. Leonardo: un passionale, un entusiasta della vita che si nutre di passioni fortissime. Penso che abbia scelto di andare in Turchia perchè aveva tanta voglia di tornare a lavorare sul campo. Allegri: capace, svelto nella lettura della partita. Mi sono trovato molto bene con lui. Con Seedorf invece per me non è stato un momento semplice, non è un mistero. Però ci tengo a dire che non gli ho mai fatto la guerra. L’ho sempre stimato da giocatore, da allenatore bisognerà dargli tempo. Ultimo della lista, Pippo Inzaghi: appassionato, sa tutto di calcio e si è messo in gioco scendendo ad allenare in una serie minore. Non tutti lo avrebbero fatto".
Così invece su un possibile ritorno al Milan: "Il Milan è qualcosa di speciale per chiunque ci abbia lavorato, non soltanto per chi ha vestito la maglia da giocatore ma per tutti quelli che partecipano anche dietro le quinte. Credo che chi ci è stato ci tornerebbe sempre, poi bisogna vedere in quale ruolo”.
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