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'La Gazzetta dello Sport' e 'Tuttosport' in edicola questa mattina dedicano spazio a M'Baye Niang, attaccante francese classe 1994 che il Torino, in estate, ha prelevato in prestito con obbligo di riscatto dal Milan. Fin qui, in granata, Niang è stato un flop: in 10 partite, una sola rete, contro l'Hellas Verona, un assist e due cartellini gialli in 648' sul terreno di gioco.
Troppo poco per un calciatore pagato, tra prestito e riscatto, quasi 17-18 milioni di euro dal Presidente Urbano Cairo affinché potesse far fare alla squadra di Siniša Mihajlović quel salto di qualità tanto attesa in chiave Europa League. Proprio Mihajlović, al Milan, era stato l'allenatore che, più di tutti, aveva saputo valorizzare le qualità fisiche e tecniche di Niang, al punto tale da volerlo fortemente portare sotto la Mole: domenica, a San Siro, proprio contro il 'suo' Milan, il francese avrà dunque l'occasione di dimostrare a tutti che i soldi investiti su di lui non sono del tutto buttati.
Difficilmente giocherà dal 1' al 'Meazza', chiuso in avanti, nel 4-3-3 del tecnico serbo, dalla presenza di Adem Ljajić, Iago Falque e del 'Gallo', Andrea Belotti, ma anche a gara in corso Niang potrà dare il suo contributo alla causa del Toro. L'auspicio del Milan, chiaramente, è quello di non doversi mangiare le mani, magari, per aver fatto andare via troppo presto un talento poco incline a dei comportamenti da professionista fuori dal rettangolo di gioco.
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