- Calciomercato
- Redazione
archivio2017
di Valerio Paini
Settimana importante per i rossoneri che, archiviata la vittoriosa trasferta macedone e la conseguente qualificazione ai gironi di Europa League, ora si concentrano solo alla sfida casalinga, la prima della stagione in campionato, contro il Cagliari, per provare ad andare tranquilli e sereni, in testa alla classifica, alla pausa per le Nazionali. Se da una parte, giocatori e tecnico, avranno qualche giorno di riposo, dall'altra la dirigenza rossonera dovrà lavorare alacremente per trovare la quadra negli ultimi, e spesso decisivi, giorni di mercato; l'esigenza, vista la lunghezza della rosa e gli investimenti spesi, è quella principalmente di sfoltire la rosa in uscita. Tra i molti, chi sembra sempre con le valigie in mano è M'Baye Niang.
Il giovane francese sta vivendo forse uno dei momenti peggiori della sua esperienza in rossonero: di ritorno dal prestito in Premier League, al Watford, sembrava destinato a lasciare Milanello, poi il dietrofront di Montella e qualche prestazione confortante nel pre campionato sembravano aver capovolto la situazione che, nel giro di poco, si è ribaltata nuovamente ed è precipitata fino alla presentazione di un certificato medico per “problemi psicologici” che, ormai, sembra portarlo quasi definitivamente lontano da Milano.
Le sue prestazioni discontinue e il temperamento difficile da gestire sembrano aver convinto allenatore e dirigenza a non puntare più su di lui, anche se, come ha sempre fatto vedere, Vincenzo Montella non ha mai smesso di credere nel ragazzo e sembra intenzionato a riaprire almeno la discussione: “Niang? E’ un ragazzo sensibile, vorrei parlarci un po’ perché con lui ho un ottimo rapporto”, così infatti ha dichiarato il tecnico campano nella consueta conferenza stampa pre partita.
Con lo Spartak Mosca pronto a fare follie per lui, offerti oltre 20 milioni e un ingaggio da top player, ma sempre rifiutato, e il Torino, meta gradita, alle porte ma con offerte sin qui troppo basse, M'Baye potrebbe anche rimanere al Milan se non trovasse un'altra casacca in breve tempo e, a quel punto, avrebbe di fronte a se due opzioni: vivere da separato in casa fino alla finestra invernale oppure mettersi veramente a lavoro per giocarsi le poche chances rimaste, sapendo sempre di poter contare su un allenatore che non gli ha mai chiuso le porte in faccia.
TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:
© RIPRODUZIONE RISERVATA