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Un anno dopo: Milan, che disastro

Salvatore Cantone

C'era tanto entusiasmo intorno al Milan capitanato da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, ma il tutto è andato diversamente rispetto alle attese

INTRO

02:24 min

Tutti i tifosi rossoneri speravano sicuramente di trascorrere un Natale in maniera diversa. Dopo le delusioni delle ultime stagioni, il nuovo Milan di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli si era presentato nel migliore di modi, acquistando ben undici giocatori:  Mateo Musacchio (dal Villarreal), Ricardo Rodriguez (dal Wolfsburg), Franck Kessié (dall'Atalanta), André Silva (dal Porto), Fabio Borini (a, dal Sunderland), Calhanoglu (dal Bayer Leverkusen), Conti (dall'Atalanta), A. Donnarumma (dall' Asteras Tripolis), Bonucci (dalla Juventus), Biglia (dalla Lazio), Kalinic (dalla Fiorentina).

PROGETTO TECNICO FALLITO

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Gli acquisti avevano un progetto chiaro: un Milan eclettico, in grado di cambiare più sistemi di gioco e soprattutto in grado di comandare il gioco. Tutto questo, però, si è trasformata in un'arma a doppio taglio: Montella non è mai riuscito a dare un'identità di gioco precisa alla squadra, tanto da mettere in discussione anche lo stesso Suso, che in alcune gare è stato schierato come seconda punta. Il tecnico ci ha messo tutto se stesso e ha cercato in tutti i modi di far svoltare la sua squadra, ma l'idea di un calcio proposta si è scontrata con la realtà di una squadra fragile che ha subito caterve di gol, oltre a una fase offensiva davvero deficitaria. Il Milan in tantissime gare non ha mai dato la sensazione di essere pericoloso,  e questo inevitabilmente non ha mai permesso di decollare. Non sarebbe stato meglio stare un po' più coperti e ripartire in velocità come l'anno scorso? Le intenzioni erano anche giuste, ma è sempre difficile se non impossibile andare contro i propri limiti, soprattutto in un  campionato tatticamente difficile come quello italiano.

GATTUSO

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E' difficile onestamente prendersela con Gennaro Gattuso, che sta cercando in ogni modo di risollevare il Milan da questa situazione. Sin dal primo giorno il tecnico rossonero ha sottolineato come la squadra fosse indietro dal punto di vista fisico, ma la zavorra più grande sembra essere la testa: il Milan non è mai riuscito a rimontare una situazione di svantaggio, e ogni volta che la squadra subisce una rete, non riesce mai a reagire. Solo nel derby contro l'Inter si è visto un Milan davvero determinato, in grado di mettere sotto per tutta la seconda frazione di gioco la compagine di Spalletti. In ogni caso, le responsabilità non possono essere certamente di Gattuso, che ha di nuovo puntato sul 4-3-3 e che sta cercando di puntare sulla semplicità. Il derby sarà probabilmente lo spartiacque per la stagione di Rino: vincerlo cambierebbe tante cose, anche se ovviamente la stagione resta e continuerà a essere negativa.

DATI

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Al di là comunque delle opinioni, contano esclusivamente i gol e i numeri, che inquadrano esattamente l'incubo rossonero. Il Milan infatti ha perso otto volte in 18 giornate, e questo non accadeva da ben 36 anni, cioè dalla stagione 1981/1982. I punti in meno rispetto alla scorsa stagione sono nove, oltre ad avere una difesa molto più fragile rispetto alla passata stagione, come dimostrano le 6 reti in più subite in campionato. La Champions è un miraggio, considerando i 14 punti di distacco dal quarto posto, e inoltre i rossoneri non sono mai riusciti a vincere più di due gare consecutive in campionato. All'inizio si parla di un Milan piccolo con le grandi, ma adesso la squadra di Gattuso fa fatica anche a battere le compagine inferiori, visto il solo punto totalizzato contro Benevento (unico punto della sua stagione) e Verona. Insomma, i numeri non lasciano spazio a nessuna interpretazione: questa stagione per i milanisti è davvero un incubo...

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