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Utile come Mandžukić, letale come Inzaghi: Cutrone conquista tutti

Daniele Triolo

Patrick Cutrone, ieri sera contro il Verona, ha segnato il suo ottavo gol stagionale. Società, compagni ed allenatore credono sempre di più in lui

Diamo a Cesare quel che è di Cesare: in una stagione iniziata con mille speranze e proseguita tra enormi tormenti, se c'è un merito di Vincenzo Montella è stato quello di aver lanciato, definitivamente, in prima squadra, il giovane bomber Patrick Cutrone.

L'Aeroplanino, lo scorso 21 maggio, all'85' di Milan-Bologna 3-0, gara che sancì la matematica qualificazione dei rossoneri ai preliminari di Europa League, gli regalò l'esordio in Serie A. Quindi, agli albori di quest'annata, ha avuto coraggio nel dare, sin da subito, fiducia in Cutrone, chiedendo alla società di respingere le numerose offerte di prestito arrivate in Via Aldo Rossi (Ternana, Crotone, Torino per citarne alcune) e di confermarlo in organico perché convinto di come avesse potuto dare molto al Diavolo.

Cutrone non ha tradito le attese: i gol in amichevole contro Lugano e Bayern Monaco (doppietta) lo hanno spedito immediatamente davanti a Carlos Bacca (poi ceduto) nelle gerarchie del tecnico ed i centri in Europa League contro CSU Craiova e FC Shkëndija ed in campionato contro Crotone e Cagliari lo hanno proiettato tra i più amati della tifoseria. In Cutrone, infatti, tanti rivedono la fame, la voglia, la grinta e l'istinto del gol che hanno contraddistinto la carriera di un grande cannoniere rossonero, Filippo Inzaghi.

Esonerato Montella, promosso in Prima Squadra Gennaro Gattuso, la situazione per Cutrone non è cambiata. Anzi. L'ex centrocampista milanista, sin dalla sua prima conferenza stampa da tecnico, ha benedetto il numero 63, lodandolo per qualità tecniche, umane e per spirito di sacrificio ed animus pugnandi: caratteristiche, queste, che al Gattuso giocatore non sono mai mancate. Ecco perché, ultimamente, Cutrone sta trovando molto spazio nelle rotazioni rossonere, venendo spesso preferito ad André Silva. Come sta ripagando, 'Cutro', la fiducia dell'allenatore? Con i gol: sono già 8, finora, i centri in tutte le competizioni, unico giocatore della rosa del Milan capace di timbrare il cartellino tanto in Serie A (2), quanto in Europa League (5) che in Coppa Italia, ieri sera contro il Verona, con un colpo di testa all'incrocio dei pali.

Oltre che la fiducia dello staff tecnico e dei tifosi, Cutrone gode dell'apprezzamento dei compagni di squadra (basta guardare come lo ha festeggiato Bonucci nell'esultanza del gol contro il Verona, n.d.r.) e degli appassionati di calcio. Cutrone, infatti, si sta confermando bomber implacabile anche con la maglia della Nazionale Under 21: dopo le 31 reti in 57 gare dall'Under 15 all'Under 19 azzurra, i 4 centri in 5 partite con la selezione di Luigi Di Biagio. Spietato, letale come pochi. Come, per l'appunto, Inzaghi, a cui il 19enne centravanti comasco è spesso accostato.

Da ieri sera, però, può essere avanzato anche un altro, illustre paragone: Gattuso, infatti, lo ha schierato, nel tridente d'attacco, largo a sinistra. Un po' come Massimiliano Allegri, uno che a Milanello conoscono bene, ha fatto alla Juventus con il croato Mario Mandžukić: 31 anni, caterve di gol segnati con le maglie di Wolfsburg, Bayern Monaco, Atlético Madrid e Juventus da centravanti. E costretto, per la presenza di Gonzalo Higuaín, a 'riciclarsi' da esterno. Risultati? Ottimali: i gol sono arrivati lo stesso, ed i tifosi bianconeri lo hanno adorato ancora di più per attaccamento alla maglia.

Cutrone, in questa seconda parte di stagione, potrebbe compiere un percorso similare: giocare un po' più defilato, alla 'Mandžukić', per giocare di più. “E' un tarantolato, può giocare in tutti i ruoli dell'attacco”, ha detto ieri sera Gattuso, che già pregusta di utilizzare, con più assidua continuità, una preziosa arma tattica sempre carica a molla. Davanti la porta, anche partendo un po' più largo, state pur certi che Cutrone non sbaglierà.

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