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Via Montella, dentro Gattuso: il commento del Milan

Daniele Triolo

Il Milan, attraverso il proprio sito web ufficiale, ha espresso il proprio punto di vista sul cambio in panchina da Vincenzo Montella a Gennaro Gattuso

CAMBIO ALLA GUIDA

Ieri mattina il Milan ha annunciato e la promozione, alla conduzione tecnica della Prima Squadra rossonera, di Gennaro Gattuso, ex centrocampista della compagine meneghina: a 'Ringhio' il compito di risollevare le sorti di una stagione che ha preso una piega decisamente negativa. Sui giornali in edicola quest'oggi il ribaltone tecnico in casa Milan ha suscitato varie reazioni ed articoli di commento: vai alle prossime schede per scoprire il punto di vista del club di Via Aldo Rossi sulla vicenda, pubblicato sul sito web ufficiale 'acmilan.com'.

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MONTELLA

Vincenzo Montella approda in rossonero nell'estate del 2016, figlio di una rosa di sei nomi che era stata stilata da Adriano Galliani prima, poi in rapida successione valutata e analizzata dal presidente Silvio Berlusconi e dall'advisor della cordata cinese di quel periodo. I primi sei mesi del 2016 sono stati ottimi, con il Milan in zona Champions League e il trionfo di Doha. Diverso il discorso del 2017 inteso come anno solare, iniziato con le tre sconfitte consecutive in campionato a gennaio (Napoli, Udinese e Sampdoria, due in casa), proseguito con il pareggio di Pescara, la pesante sconfitta interna con la Roma e i soli 20 punti nelle prime 14 partite di Campionato. Qualsiasi dirigenza e qualsiasi società, negli anni in cui investe molto in estate, è particolarmente sensibile ai risultati e alla conduzione tecnica. È andata così anche per Montella che resta il tecnico della finale-trofeo vinta contro la Juventus e della catapulta del sesto posto usata sia per qualificarsi al tabellone principale di Europa League che per vincere il girone a quattro, cosa che sulla scena europea non accadeva al Milan dalla Champions League 2007-08.

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GATTUSO

A scorrere alcune letture dei titoli di oggi, dal paravento alla finta occasione, si rischierebbe di avere la sensazione che Rino Gattuso sia spuntato dal nulla. Come fior di titolisti sanno invece molto bene, almeno mediaticamente, la figura del nuovo allenatore rossonero è presente sui giornali da metà ottobre, da più di un mese, proposto e presentato incessantemente come alternativa a Vincenzo Montella. Ne è prova anche la battuta scherzosa del tecnico all'epoca in carica proprio su Gattuso, alto e magro in prima pagina con il photoshop. In quei casi, però, le interpretazioni erano diverse. In ogni caso Rino Gattuso è un figlio del Milan. Dello storico Milan ancelottiano europeo e mondiale, del Milan nato dopo il closing di metà aprile. Perché quando Rino venne chiamato dall'ad Fassone e dal ds Mirabelli sulla panchina della squadra Primavera, fu in quel caso una vera sorpresa per tutti. Messo a dura prova da una stagione dalle mille difficoltà a Pisa, Gattuso stava vivendo una carriera lontana da Milanello e nulla lasciava presagire che potesse ritornarci. Ecco perché quella di oggi è la seconda grande chance che gli viene proposta dal nuovo Milan. Così nessuno potrà poi sorprendersi se, soprattutto in caso di quei buoni risultati che tutti i tifosi si augurano, a fine stagione dovesse arrivare anche la terza.

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