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Vincenzo vs Montella, l’impetuoso confronto tra andata e ritorno

Vincenzo Montella Milan
La squadra dell’Aeroplanino Vincenzo Montella non assomiglia quasi per niente alla squadra di un girone fa: 2 punti in 5 gare, qual è il problema del Milan?

Renato Boschetti

La squadra dell’Aeroplanino Vincenzo Montella non assomiglia quasi per niente alla squadra di un girone fa.

I rossoneri, nel girone di ritorno, dopo 5 partite hanno conquistato appena 2 punti, frutto di due pareggi contro il Torino e contro la Lazio, mentre, nel girone di andata, alla quinta giornata, i ragazzi di Montella avevano conquistato 9 punti ed erano a solo un punto dal terzo posto, ora invece sono a meno 10 dall’ultimo piazzamento utile per andare in Champions.

La squadra meneghina, rispetto al girone d’andata, crea più occasioni da gol ma non le concretizza come faceva prima. Un girone fa era completamento diverso. I rossoneri non creavano molto ma riuscivano a far gol praticamente ogni volta che andavano in avanti.

Anche gli avversari hanno cambiato il loro modo di affrontare il Milan. Ora, infatti, sono i giocatori di Montella che tengono maggiormente la palla ma non riescono a sfondare, soprattutto contro le difese schierate (come contro la Juventus in Coppa Italia, ndr). Nel girone d’andata, invece, il Milan lasciava il comando del gioco all’avversario per poi colpire di rimessa.

Nel girone d’andata, poi, gli attaccanti segnavano di più. Prima era Bacca che segnava, poi, una volta cominciato il periodo nero del colombiano, è salito in cattedra Gianluca Lapadula, che, con i suoi gol, permise ai rossoneri di vincere due sfide molto complicate contro Palermo e Crotone. Ora, invece, sia l’ex Bruges che l’ex Pescara vivono un momento molto complicato, soprattutto dal punto di vista realizzativo, perché l’ex Siviglia non segna in campionato da 6 partite, mentre il numero 9 rossonero non fa gol addirittura dal 4 dicembre.

Fino a pochi mesi fa, poi, i rossoneri avevano quasi tutta la rosa a disposizione in tutte le partite. Ora, invece, non è così. I rossoneri, come tutti sanno, hanno perso per infortunio Bonaventura, De Sciglio, Romagnoli, Antonelli e Calabria. La perdita che fa più male è sicuramente quella dell’ex atalantino, perché era il vero leader in campo della squadra, l’unico del Milan, insieme a Suso, che è sempre in grado di saltare l’uomo e di creare superiorità numerica.

Infine, rispetto a un girone fa non c’è più Niang, il giocatore più importante per il gioco che Montella ha impresso al suo Milan. Il francese, infatti,  saltava l’uomo sempre e comunque, garantiva esplosività e dava equilibrio alla squadra perché era in grado di fare bene entrambe le fasi.

Per cercare di ottenere la prima vittoria del girone di ritorno già domenica nello scontro diretto contro la Fiorentina, Montella deve inventarsi qualcosa soprattutto in attacco e, in generale, tutti devono quel 3% in più per poter permettere al Milan di tornare al successo ed eliminare la squadra di Paulo Sousa, che domenica non avrà a disposizione Bernardeschi perché il 10 viola è squalificato, dalla lotta per un posto nei prossimi gironi dell’Europa League.

Niccolò Bambini

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