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Voci zittite in uno scherzo del destino: la rivincita di Donnarumma senior

Redazione

Il derby di Coppa Italia contro l'Inter ha consegnato una serata da ricordare ad Antonio Donnarumma, spesso criticato e ieri grande protagonista

di Deborah Della Valle

Doveva essere la serata del piccolo di casa, visto che avrebbe raggiunto la presenza numero 100 con la maglia del Milan, ma i destini si sono magicamente capovolti. Ieri sera, nel derby di Coppa Italia è stata la notte del fratello maggiore Antonio Donnarumma, totalmente ignaro di come sarebbero andate le cose, come, del resto, tutti noi. E così, mentre Gianluigi sedeva in panchina, lui veniva catapultato in campo all’ultimo minuto, con la missione di difendere le mura rossonere. Test ampiamente superato. L’infortunio di Gigio era stato preventivamente annunciato (problema muscolare), non preventivato è stato invece quello di Marco Storari, emerso durante il riscaldamento.

Il destino che qualche volta gli si è ritorto contro facendolo vivere all’ombra del fratello prodigio (seppur una vita felice in termini economici) ha deciso di regalargli una serata tutta sua. Non una serata qualsiasi, bensì quella di un derby che ha sempre un gusto particolare trattandosi di una partita a sé, che regala mille emozioni e siamo sicuri che anche al portiere ne ha regalate tante. Antonio, però, è riuscito anche nella difficile impresa di regalarne ai tifosi rossoneri presenti a San Siro. Graziato dalla Var che ne cancella l’autorete per fuorigioco attivo di Ranocchia e che cambia, indubbiamente, le sorti della sua prima da titolare, da quell’episodio in poi il ventisettenne di Castellamare di Stabia non si ferma più: prende coraggio, si esalta, incita i compagni ma, soprattutto, li rassicura infondendo loro fiducia e proteggendo la porta milanista come fosse un figlio, quello che gli sta per nascere. Decisivo in almeno due interventi, salva il risultato sull’azione di Joao Mario che sembrava un gol destinato a realizzarsi. Insomma, serata assolutamente da incorniciare per lui, arrivato tra mille polemiche nella lunga telenovela tra il fratello minore e il club di Via Aldo Rossi, sempre visto e considerato un raccomandato, definito addirittura un parassita, aggettivo comparso sull’ennesimo striscione di protesta per l’affaire Raiola – Gigio.

E così ieri sera ha fatto mordere la lingua a tanti, a tutti probabilmente. Ha messo a tacere momentaneamente le tantissime (troppe) voci circolate su lui e famiglia. Siamo sinceri quando è apparso il suo nome sui led di bordocampo a chi, per un istante, non si è bloccato il cuore? Chi non si è messo le mani tra la testa? Il popolo rossonero era si preparato a vedere Gigio in panchina ma era anche preparato a vedere Marco Storari in campo, come peraltro era apparso sulle formazioni distribuite a San Siro. Nessuno attendeva un cambio di programma così radicale. I riflettori si sono tutti puntati su di lui e dopo un inizio titubante, ecco coraggio e ribalte conquistate: da terzo portiere a titolare, da raccomandato a promosso e da parassita a protettore dei pali rossoneri. Che rivincita.

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