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Oggi Fininvest e 'Sino-Europe Sports' dovrebbero annunciare, con un comunicato congiunto, i termini dell'accordo per per la cessione del Milan dall'azienda di Via Paleocapa ai cinesi. In cambio di un'ulteriore caparra di 100 milioni di euro (la terza della vicenda), da versare entro il prossimo 10 marzo, le parti potranno chiudere il contratto .
Secondo quanto riportato dal 'Corriere della Sera', però, mentre in Cina sembra essere calato da qualche tempo il silenzio sull'operazione, andando a spulciare i recenti archivi in lingua cinese è possibile scoprire delle inchieste dettagliate in particolar modo sulla figura di Yonghong Li, manager orientale sconosciuto ai più ma il cui nome è finito spesso .
Il 'Shanghai Zhengquam', quotidiano finanziario di proprietà della 'Xinhua', agenzia di Stato cinese, lo scorso 23 novembre 2016 ha infatti riportato come Yonghong Li sia stato, alla fine degli anni Novanta, al centro di una colossale truffa ai danni di 18mila risparmiatori i quali, convinti di investire nell'agricoltura sostenibile, si sono visti sottrarre una cifra intorno ai 100 milioni di euro. La società coinvolta in tale operazione era la 'Sanda Zhuangyuan', che aveva come amministratori lo stesso Yonghong Li, il padre ed i due fratelli.
Altre cronache riportano, poi, come la 'Long Gu International', società sempre legata al possibile acquirente del Milan, abbia inscenato, nel maggio 2015 a Canton, la firma di un memorandum d'intesa tra Cina e Thailandia per realizzare un canale artificiale da 85 milioni di dollari. Operazione, questa, smentita dal Governo dei due Paesi. Che futuro potrebbe offrire al Milan un personaggio così enigmatico?
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