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Il vicedirettore de La Gazzetta dello Sport, Umberto Zapelloni, ha commentato il clamoroso pomeriggio che porta al nuovo rinvio del closing di venerdì nelle pagine della rosea uscite stamattina in edicola: dal sogno cinese all'ennesima puntata della saga «Grosso guaio a Chinatown», il passo è stato veramente breve. Per l'ennesima volta, infatti, il matrimonio tra Milan e Sino-Europe Sports è saltato, rimandato a fine mese dopo essere stati per l'ennesima volta a due passi dall'altare: ormai sembra quasi una barzelletta, con in ballo gli interessi di una grande società come il Milan e almeno 5 milioni di tifosi in Italia e svariati altri in giro per il mondo. Ora, qualora il closing si faccia a fine mese, i dubbi rimangono: "che futuro può garantire al Milan una cordata come questa? Dove si può andare con un fondo d’investimenti che perde pezzi ancora prima di concretizzarsi?" Sicuramente, commenta Zapelloni, non è il futuro che merita il Milan, né tantomeno quello che merita "Gigio Donnarumma, l’uomo che sarebbe dovuto diventare il simbolo del nuovo corso e che invece rischia di trasformarsi nel grande rimpianto, nella rappresentazione di quello che avrebbe potuto diventare il nuovo Milan cinese e che invece non è stato".
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