Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a Dazn, riportate da calcioefinanza.it: "Le domande che mi infastidiscono di più nel post-partita sono quelle sulle scelte di formazione. Noi allenatori vediamo la squadra per tutta la settimana in allenamento e su questo ci basiamo per le nostre decisioni: è questione di piccoli dettagli".
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Ancelotti si racconta: “Mi infastidiscono le domande sulla formazione”
Sulla differenza tra l'Italia e l'estero: "Dopo la partita si parla per 10 minuti, in Italia invece bisogna fermarsi per un’ora con le varie emittenti e per di più in diretta. Anche per questo non mi sorprendo per le reazioni di alcuni allenatori e anzi li capisco: in situazioni del genere, se ti fanno la domanda sbagliata può scattare l’ignoranza".
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Su Napoli: "È una città molto bella, con degli scorci favolosi. E poi ci sono il mare, Ischia e Capri. Quando ero a Londra ad esempio pensavo ogni tanto di fare un weekend a Capri, ma non era così semplice. Adesso, se voglio fare un pranzo a Capri, mi basta mezz’ora e ci sono. L’immagine che si vede di Napoli da fuori non è la stessa che si vede da dentro: è una città con molte contraddizioni, ma qua si vive bene anche perché la gente è socievole e simpatica. Mi piacerebbe vivere qui a lungo: mi piace l’aria che si respira, anche se sono un uomo del Nord".
Sui giocatori che ha allenato: "Il giocatore con cui ho giocato o allenato che vorrei allenare qui domani? Porterei Van Basten al Napoli. E anche Zidane dai, forse i due migliori a livello tecnico di tutti quelli incrociati nella mia carriera. Poi però no, se facciamo questo discorso non posso scordarmi di Pirlo, Ibrahimovic, Kakà, Ronaldo e così via… Lasciamo perdere, non porto nessuno altrimenti rischio di scordarmene troppi".
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