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paragoni.
Il Milan si schiera con un 4-3-3 nel quale i due esterni offensivi sono in realtà due mezzepunte. È un po' la copia del suo albero di Natale, no?
"Qualche differenza c'è, perché Seedorf e Kakà erano diversi per caratteristiche rispetto a Calhanoglu e Suso. Però, di base, c'è il desiderio di infoltire il centrocampo e di lasciare un uomo avanzato a gare la battaglia con gli avversari. Poi gli inserimenti da dietro fanno la differenza. Ma avete visto Bonaventura contro la Samp? Perfetta l'entrata in area sul cross da destra e stupenda stoccata finale! E Calabria? Quanto corre!".
Biglia, Calhanoglu, Suso. Un po' come Pirlo, Seedorf e Kakà?
"Non esageriamo, i valori tecnici sono diversi. Però la strada è la medesima. Costruire un gioco sulla base delle qualità tecniche dei singoli. Nel Milan di Rino, lo ammetto, rivedo i concetti del mio Milan. Poi d'accordo, gli interpreti non sono gli stessi, ma non si può mica avere tutto dalla vita...".
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