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non è morto nel sonno. Secondo quanto riportato dal 'Corriere della Sera', la perizia consegnata ai professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene, esperti incaricati dal Pubblico Ministero, Barbara Loffredo, smentisce la tesi per cui il cuore del capitano della Fiorentina, quel 4 marzo, abbia smesso di battere durante la notte (bradiaritmia), mentre si trovava nella sua camera di albergo a Udine. Nella perizia si parla invece di "tachiaritmia", di accelerazione improvvisa dei battiti, di un cuore che ha iniziato a battere sempre più velocemente fino a fermarsi.
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