- Calciomercato
- Redazione
archivio2018
Ultima giornata di campionato che si gioca domenica. Il Milan affronterà la Fiorentina. Obiettivo difendere il sesto posto dagli attacchi dell'Atalanta. I viola sono ormai tagliati fuori dalla corsa europea, ma vorranno sicuramente chiudere nel migliore dei modi la stagione. In vista della partita, ai microfoni di Radio Rossonera, ha parlato Francesco Baiano, ex viola. Ecco le sue parole.
Sulla prossima sfida di campionato tra Milan e Fiorentina: “Sarà una partita difficile per tutte e due le squadre. Il Milan deve vincere per mantenere il sesto posto anche se l’Atalanta avrà un impegno difficile contro il Cagliari, squadra che deve salvarsi e che ha già fatto un mezzo miracolo vincendo a Firenze. La Fiorentina deve pensare a riscattare proprio la sconfitta contro i sardi; qualora avesse vinto quella partita poteva certamente lottare ancora per arrivare in Europa League”.
Su Gattuso: “Mi è piaciuto molto perché ha dato concretezza ad una squadra che ad inizio anno faceva fatica anche se non per colpa di Montella; molto difficile infatti inserire tanti giocatori nuovi. I risultati però non hanno aiutato il Milan, perché una nuova squadra ha bisogno di risultati per acquisire la giusta consapevolezza”.
Un giudizio sulla stagione della Fiorentina: “Dopo la tragedia relativa alla scomparsa di Davide Astori, tutte le parti si sono compattate e hanno avuto come unico obiettivo quello che di fatto era il sogno di Davide, ovvero la qualificazione in Europa League. Anche la Viola, come i rossoneri, vengono da un’estate in cui è stato rivoluzionato l’organico ma il lavoro di Pioli è stato fantastico”.
Sulle difficoltà incontrate da Kalinic in questa stagione: “Ogni attaccante vive per il goal e quando non arriva, se l’attaccante stesso non ha una corazza, va in grande difficoltà. Il Milan ha comunque trovato un gioiello per il proprio reparto offensivo: Cutrone, un giocatore che in questa stagione ha spesso tolto le classiche castagne dal fuoco. Kalinic non lo conosco personalmente ma mi sembra che quest’anno abbia sofferto anche il fatto di essere scavallato nelle gerarchie da un giovane. A ogni modo Kalinic non è mai stato un bomber di razza da 20/25 goal a stagione”.
Su un giocatore dell’attuale Serie A che possa in qualche modo somigliargli: “Dico Insigne, anche se con caratteristiche diverse perché io ero più punta”.
Su chi sia stato il giocatore più forte con il quale ha giocato: “Ero molto giovane ma ho avuto la fortuna di aver giocato con Maradona; un giocatore ed un uomo veramente fantastico anche per come si approcciava ai ragazzi come me, aveva sempre una parola buona per tirarti su di morale. Oltre a lui dico anche Signori e Batistuta”.
Sull’esperienza a Foggia: “A Foggia ho vissuto due anni indimenticabili. Siamo riusciti a vincere il campionato di Serie B e ho vinto il titolo di capocannoniere. Ho avuto la possibilità di giocare con moltissimi giocatori talentuosi e sicuramente con Zeman abbiamo scritto pagine importanti della storia del club”.
Se fosse mai stato vicino al Milan: “Sì, i rossoneri mi acquistarono dal Foggia ma poi mi prestarono alla Fiorentina. In teoria dovevo star lì 2 anni ma vedendo la forza di quel Milan con la voglia di giocare che avevo e l’essere entrato nel giro della Nazionale, decisì di rimanere a Firenze”.
Infine, sul proprio possibile futuro come allenatore: “Spero di poter tornare presto in panchina ed avere la possibilità di continuare a lavorare. Durante quest’anno ho girato molto e seguito tanti allenatori sul campo per cercare di imparare ancor di più".
TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:
© RIPRODUZIONE RISERVATA