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Bakayoko, già pronto a esordire col Napoli

Stefano Bressi

Dopo un anno difficile col Chelsea ora Bakayoko vuole riscattarsi. Pronto a esordire già a Napoli sabato sera. Il sogno è convincere il Milan a tenerlo.

Periodo caldo per Tiemoué Bakayoko. Dopo il trasferimento al Milan, il compleanno festeggiato in conferenza stampa di presentazione con tanto di torta e la celebrazione dell'Eid Mubarak (festa del sacrificio islamico), ora il nuovo acquisto rossonero è pronto ad affrontare con ogni probabilità una nuova ricorrenza: l'esordio ufficiale con la maglia del Milan. Il francese si è già calato alla perfezione nel mondo milanista e nello spogliatoio si è già ambientato, portando il proprio estro e stringendo amicizia. Per tutti è già "Timù". Non solo, perché secondo La Gazzetta dello Sport si è calato perfettamente anche nei meccanismi di gioco, tanto da impressionare Gennaro Gattuso. Ecco perché è molto probabile che al San Paolo giochi lui come terzo centrocampista. Tra i nuovi in campo ci sarà ovviamente anche Gonzalo Higuain, che però ha più allenamenti sulle spalle e soprattutto conosce l'ambiente. Per tutti gli altri, compreso Mattia Caldara, è previsto un inserimento più graduale. Questo dimostra ancor di più quanto Bakayoko possa pesare sul Milan. Lui, però, non è sorpreso: al Chelsea ha chiuso da titolare prima di essere ceduto al Milan in prestito con diritto di riscatto. Nell'ultima partita stagionale in Inghilterra, la finale di FA Cup, ha giocato mezzala con Kanté e Fabregas e sei giorni prima era titolare anche nell'ultima di Premier League.

Timù è un tipo serio, ma estroso. Ivoriano d'origine e francese di nascita. Negli anni scorsi ha fatto sfoggio di pettinature particolari, mentre a Milanello stanno apprezzando soprattutto il suo stile nel vestire. Per ora ha legato molto con Franck Kessie, quasi suo connazionale. Che fosse un tipo particolare, ma anche serio, il Milan lo aveva capito quando ha elencato i modelli di riferimento: Ronaldinho e Sergio Busquets, un misto di fantasia e disciplina. Poi c'è Etienne Didot, del Guingamp. Non è uno da poster, ma un maestro esemplare per Timù, che lo segue da sempre. Prossimo obiettivo di Bakayoko sarà giocare a San Siro, magari già con la Roma. Se la famiglia dovesse volerlo vedere dal vivo è meglio che si prenoti un palchetto: sono due sorelle e sette fratelli.

c'è ovviamente la tattica. Gattuso ci sta già lavorando e pensa di poterlo far migliorare ulteriormente. Vuole vederlo particolarmente aggressivo e lui non può che essere il maestro perfetto. L'obiettivo è recuperare il pallone nel più veloce tempo possibile, come fanno i top club. Il Barcellona di Pep Guardiola è ricordato non solo per il tiki-taka, ma anche per il pressing feroce nei primi 2-3 secondi dopo aver perso il possesso. Lo scorso anno la squadra era stata costruita sulla tecnica, ma poco sulla fisicità. Ecco che allora Bakayoko servirà anche per dare maggiore copertura.

Nel caso in cui Gattuso dovesse cambiare schema non dovrebbero esserci troppi problemi. Nel 3-5-2 non cambierebbe quasi nulla, mentre in un centrocampo a 2 Bakayoko ha dimostrato di trovarsi bene già ai tempi del Monaco. Il francese è molto duttile. Tuttavia, il gioco del Milan potrebbe non sopportare due mediani troppo fisici senza un regista. A meno che Rino non lavori ulteriormente su Hakan Calhanoglu. Bakayoko, però, deve anche riuscire a dimostrare di aver superato le incertezze che lo hanno accompagnato nell'ultimo anno al Chelsea. Gli si chiede copertura, aggressività con recupero palla rapido e soprattutto di trasformare velocemente l'azione da difensiva in offensiva, allargando il gioco o cercando il Pipita. Già sabato sera scopriremo se la catena di montaggio rossonera funziona.

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