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Sono passati quarant'anni da quando Franco Baresi ha esordito con la maglia del Milan. Dei rossoneri sarebbe diventato capitano ed eterna leggenda, con il numero 6 destinato ad appartenergli per sempre. Ai microfoni di Milan TV ha ricordato proprio il momento dell'esordio: "È passato qualche anno... Però sento ancora quell'emozione, giocare al fianco di campioni che vedevo inarrivabili. In panchina c'erano due monumenti come Liedholm e Rocco e non smetterò mai di ringraziarli, mi buttarono in campo a 17 anni. Verona ci ha storicamente sempre dato qualche dispiacere, ma ricordo volentieri il mio esordio lì ed il primo Scudetto dell'era Berlusconi. Ricordo tutti i compagni che ho avuto e se abbiamo vinto tanto è merito di tutti, anche di chi giocava meno, ma si allenava comunque al massimo".
Cosa gli dissero prima di entrare in campo: "Non ricordo molto. Prima della partita però mi dissero di giocare avvisandomi alla mattina di andare allo stadio. Ero il più giovane dello spogliatoio e ricordo le battute del dopo gara sul fatto che avessi giocato pure io. Erano risate affettuose".
Sul Milan attuale: "Gattuso ha tutto in mano, ha grande esperienza. Serve essere tranquilli e avere equilibrio. Non si può perdere con il Benevento, ma serve rimettersi in corsa immediatamente per i due grandi obiettivi che abbiamo. Poi analizzeremo con saggezza dove serve intervenire, non si butta via tutto però. Alcune gare nascono storte e finiscono storte".
Sulla Coppa Italia: "Sia noi che la Juventus dobbiamo fare bene nelle prossime gare di campionato. Poi la testa andrà sulla finale. Sappiamo metterli in difficoltà, servirà testa viva e gambe forti".
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