LO SCETTICISMO INIZIALE - "Ciao Milano, insieme ci divertiremo", sorridente ma discreto aveva iniziato così, microfono in mano dal centro del campo di San Siro, la sua avventura rossonera. Era il 21 dicembre 2008 e il giorno prima David "Becks" Beckham era atterrato, insieme alla moglie Victoria, allo scalo dei voli privati dell'aeroporto di Milano Malpensa. Giocatori e tifosi avversari si erano espressi all'insegna del "ma non è una cosa seria", ritenendo che il professionista inglese fosse ormai una boccia persa per il grande calcio. Anche i tifosi del Milan lo accolsero con uno striscione poco incoraggiante. Ma l'allievo di Sir Alex Ferguson, inviato a Milanello dal c.t. della Nazionale inglese Fabio Capello per mettere minuti nelle gambe e adrenalina nelle vene in vista dei Mondiali sudafricani, pensava solo a presentarsi con serenità e ad allenarsi con severità.
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Beckham, nove anni fa l’esordio in rossonero: il ricordo del Milan
I PRIMI PASSI A DUBAI - Dopo aver visto i suoi nuovi compagni battere 5-1 l'Udinese il 21 dicembre a San Siro, Beckham si concede una breve pausa prima di andare in ritiro con la squadra a Dubai. "Può fare sia il vice-Pirlo che il vice-Gattuso, alla fine potrò dire di aver allenato anche lui", il commento di Carlo Ancelotti. Becks scende in campo per un tempo il 6 gennaio proprio negli Emirati, nell'amichevole che il Milan vince ai rigori contro l'Amburgo. Cinque giorni dopo, era in programma Roma-Milan di campionato. Carlo Ancelotti lascia ancora il dubbio: "Per essere preparato è preparato, i test li ha superati molto bene, ma viene da un periodo di due mesi di inattività...". La previsione generale era che all'Olimpico non avrebbe giocato...
E INVECE... - Beckham, Pirlo, Seedorf, Kaká, Ronaldino e Pato: tutti insieme in campo dall'inizio. Andò così l'11 gennaio 2009, esattamente 9 anni fa. Una sorta di All Stars in salsa rossonera. L'esordio subito, cotto e mangiato, di David Beckham in quel Roma-Milan 2-2 venne accolto bene dalla critica, letto come un impatto positivo, una prestazione semplice ma ordinata. E non sarebbe stato un semplice episodio. Ancelotti fece immediatamente di Beckham un titolare fisso della squadra. Sarebbe dovuto rimanere solo tre mesi e invece non saltò una gara da gennaio fino ai primi di aprile, segnando anche contro Bologna e Genoa. I suoi assist per Inzaghi erano una delizia... Becks si innamorò del Milan, amore assolutamente ricambiato. I 3 mesi del 2009 divennero poi 6 e furono replicati anche a inizio 2010. Con lo stesso campione inglese che immola il suo tendine d'achille alla causa rossonera, sacrificando anche l'obiettivo iniziale della sua permanenza rossonera, ovvero i Mondiali del 2010.
Fonte: acmilan.com
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