Betis-Milan, le pagelle: Suso certezza in patria. Laxalt e Borini flop
L'esultanza di Jesùs Suso (GETTY Images)
Analisi e voti della sfida appena conclusasi al 'Benito Villamarín' tra Betis Siviglia e Milan, valida per la quarta giornata del Girone F di Europa League
Luca Fazzini
LA PARTITA
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Nonostante le tante assenze (Higuain su tutti), il Milan cerca punti importanti per la qualificazione in Europa League nella bolgia del Benito Villamarin, contro il Betis Siviglia primatista del girone. L'atmosfera dello stadio bético si fa subito sentire: il Milan fatica ad imporsi, gli uomini di Setién sono gasatissimi dal pubblico e al 12' vanno avanti con Lo Celso, che in area concretizza un'azione iniziata sulla sinistra, dove anche diversi interpreti rossoneri hanno responsabilità. Gli uomini di Gattuso accusano il colpo ma faticano a reagire: al 27' Sanabria va vicinissimo al raddoppio con una girata in area. Dalla mezz'ora, il Milan prova timidamente a farsi vedere, ma l'unica occasione prima del riposo è un tiro debole di Calhanoglu.
Nella ripresa, la situazione fatica a cambiare: sono ancora i padroni di casa a spingere, con Lo Celso nuovamente pericoloso al 56'. Al 61', però, ecco la svolta: Musacchio conquista una punizione dal limite. Il tiro di Suso non è pericolosissimo, ma la traiettoria inganna Lopez, che non può far altro che raccogliere in rete il pareggio del Milan. Nel finale, anche Musacchio e Calhanoglu vanno ko, ma i rossoneri resistono agli ultimi assalti dai padroni di casa e strappano un punto importante. Il discorso qualificazione, ora, è apertissimo.
LE PAGELLE
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Reina 6.5 - Non può nulla in occasione del gol di Lo Celso. Nel finale, è bravissimo a respingere un tiro da dentro l'area di rigore di Tello.
Musacchio 6 - Nella prima mezz'ora, appare in difficoltà come tutti i compagni di squadra. Poi, prende le misure e amministra la gara. Conquista la punizione dell'1-1, nel finale esce in barella (dall'81' Romagnoli sv).
Zapata 6 - Si veda lo stesso discorso del compagno di reparto: quando riesce a prendere le misure agli attaccanti spagnoli, diminuiscono i rischi in area.
Rodriguez 6 - Partita discreta anche nella difesa a tre. Bravo nel primo tempo quando salva sulla lingua un'occasione di Sanabria che poteva regalare il raddoppio ai padroni di casa.
Borini 5 - Nel primo tempo, va letteralmente in confusione. Si accentra inspiegabilmente, perdendosi Junior Firpo in occasione del gol del vantaggio del Betis. Si fa saltare spesso e in attacco è molto impreciso: nella ripresa, limita i danni.
Kessié 6 - Come spesso accade, disputa una gara di grande sacrificio e corsa, mostrandosi attivo in ambo le fasi.
Bakayoko 6 - Il giocatore visto a Monaco è ancora un lontano parente, ma il francese conferma il processo di crescita. E' attivo in campo, lotta e recupera palloni. Nel finale, ha fiato e gambe per chiudere gli ultimi assalti bétici.
Calhanoglu 5.5 - Il vero Calhanoglu deve ancora arrivare. Non è al top fisicamente e nel finale deve anche abbandonare il campo, dopo una gara in cui ci prova, costruendo qualche azione offensiva e andando al tiro in un paio di circostanze. E' ancora troppo poco. (dall'87' Bertolacci sv).
Laxalt 5 - Il gol del vantaggio di Lo Celso nasce da una sua palla persa nella trequarti del Betis. Non sfonda mai in attacco, dove Tello lo chiude benissimo, e soffre in difesa (dal 75' Abate 5 - Non può incidere più di tanto. Rischia quando si addormenta su una ripartenza degli spagnoli).
Suso 6.5 - E' l'anima di questo Milan: l'aria di casa lo aiuta a trovare il primo gol su punizione nella stagione rossonera. Sacrificio e inventiva nei 96' in cui resta in campo.
Cutrone 5.5 - Fatica tantissimo senza un compagno come Higuain e contro i tosti difensori bétici, ma mette in campo tutto quello che ha.
IL TECNICO
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Già falcidiato dagli infortuni, il suo Milan perde anche Calhanoglu e Musacchio. Ciò nonostante, la squadra resiste all'assalto del Betis, dopo i primi 30' in cui la difesa - ma in generale tutta la squadra - va particolarmente in difficoltà. Mischia tatticamente le carte nel corso della ripresa: ora servirà - oltre ad un pellegrinaggio a Lourdes - non sbagliare con il Dudelange, giocandosi tutto nell'ultima trasferta di Atene.