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La vittoria contro la Roma, oltre a regalare i primi tre punti in campionato e lanciare psicologicamente il Milan verso obiettivi che, battendo una squadra sulla carta superiore, sembrano più accessibili quest'anno, di alcuni di quei giocatori apparsi sottotono nella trasferta di Napoli. Tra questi anche Lucas Biglia, cuore del centrocampo rossonero e longa manus di Gennaro Gattuso all'interno del campo.
Nei sei giorni passati dalla sconfitta di Napoli alla vittoria di San Siro sembra, in realtà, essere passata un'era geologica per la differenza di prestazioni: da centro dei problemi rossoneri, con le sue palle perse, non tutte per responsabilità direttamente sue, in zone troppo pericolose del campo, Lucas è passato alla versione migliore di sé. Difatti l'argentino è stato fondamentale in entrambe le fasi: prezioso nella costruzione del gioco, sia tramite gli smarcamenti per farsi trovare in appoggio che nelle precise verticalizzazioni, e indispensabile nel mantenere l'equilibrio di squadra, recuperando una quantità industriale di palloni e annullando praticamente il connazionale Javier Pastore. Anche nel secondo tempo, con la Roma che ha cambiato modulo e ha moltiplicato le possibili ricezioni alle sue spalle, la sua sapiente guida ha permesso al Milan di non correre mai seri pericoli. Insomma, un cambio repentino e spiegabile solo con una crescente forma fisica unita a un miglioramento psicologico importante, dovuto anche alle che l'ha difeso ed esaltato per tutta la settimana.
E a fine partita lo spartito non è cambiato. L'allenatore rossonero infatti, ai microfoni dei giornalisti, ha dichiarato: “Biglia è fondamentale a livello tecnico e soprattutto tattico, ci ha salvato in molte occasioni, riesce a stare sempre nella posizione giusta”, e poi ancora “Sembra che sia mio figlio. Ci sono giocatori con caratteristiche precise, quando dico che è insostituibile, lo dico fortemente”. Una totale concessione di fiducia per un giocatore che, quest'anno, avrà ancora più responsabilità all'interno e fuori dal campo: l'assenza di Leonardo Bonucci lo pone come primo riferimento per la costruzione del gioco, l'età e l'appeal internazionale lo rendono il leader morale insieme al nuovo acquisto Gonzalo Higuain. Questo può essere il suo Milan.
Di Valerio Paini
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