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Il numero 21 rossonero si è dimostrato, nella gara di mercoledì sera a Torino contro i granata, uno dei più lucidi e brillanti della mediana rossonera. Bravo nella fase di costruzione, puntuale nella chiusura delle linee di passaggio, sempre a disposizione dei compagni alla ricerca di una sicura fonte di gioco, Lucas Biglia ha definitivamente conquistato la fiducia di tifosi e mister, proponendosi come uomo di qualità su cui costruire - con pochi mirati innesti - il Milan del futuro.
Oltre a fungere da frangiflutti davanti alla difesa, Biglia ha fornito un assist prezioso a Giacomo Bonaventura per la rete dell'effimero vantaggio rossonero, poi vanificato dall'ennesima distrazione difensiva di questi ultimi tempi.
Non è tuttavia un caso che, con l'uscita per infortunio di Biglia, sostituito dall'impalpabile Manuel Locatelli, la manovra del Milan abbia smarrito qualità e intensità. Troppo schiacciati nella loro metà campo, i rossoneri, privi del regista della nazionale argentina, hanno perso in smalto e concretezza, risultando poco propositivi e senza sufficiente personalità.
La botta al ginocchio rimediata ieri non rappresenta una preoccupazione in vista dell'imminente confronto di campionato contro il Benevento. Sebbene logorato da una stagione intensa, fatta di ben 35 gare giocate (di cui trenta da titolare) per oltre 2.700 minuti di gioco, cui vanno sommati i voli transoceanici per perorare la causa della nazionale albiceleste, Biglia è chiamato agli straordinari in questo finale di stagione in casa Milan.
Con un posto in Europa League ancora da conquistare, a coronamento di una straordinaria rimonta da Champions League rimasta... incompiuta, e con la finale di Coppa Italia alle porte, Biglia deve prendere per mano, con classe ed esperienza, i più giovani compagni di squadra e tenere la barra dritta in un momento delicato per la stagione rossonera, con alcuni giocatori palesemente a corto di fiato e freschezza mentale.
"C'è qualcosa da migliorare se vogliamo puntare a cose più importanti e mirare davanti a noi" sostiene Lucas il perfezionista, indispensabile braccio armato di Gennaro Gattuso cui somiglia per la voglia di combattere senza mollare mai.
Enrico Maggioni
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