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Bonaventura, Suso e Calhanoglu: quando la qualità sparisce

Giacomo Bonaventura Milan
Jesus Suso, Hakan Calhanoglu e Jack Bonaventura non hanno disputato una derby all'altezza delle aspettative: senza di loro il Milan è affondato

Redazione

di Valerio Paini

Un Derby che poteva dire molto e che, in effetti, regala molte sentenze che per i rossoneri sono però, per la maggior parte, negative. Una partita che doveva essere affrontata con grinta e personalità ma che invece ha visto in campo un Milan rinunciatario, impaurito e assente, soprattutto nei suoi uomini cardine. Nei momenti di difficoltà infatti, nessuno dei tre uomini di maggiore qualità del Milan ha preso in mano la squadra per trascinarla. L'unico a provarci è stato Suso: lo spagnolo, ben controllato da Asamoah che, in più di un'occasione, si è fatto sentire anche in modo rude, ha provato qualche giocata delle sue e ha tentato, seppur individualmente, a risolvere la partita con un paio di tiri dalla distanza che però non hanno mai centrato lo specchio della porta. Mai sostenuto nel consueto triangolo di fascia, a finito per isolarsi e disputare una delle partite più accorte da quando veste la maglia rossonera.

Discorso diverso invece per Jack Bonaventura che, invischiato nella selva di gambe di un centrocampo più denso di uomini che mai, non riesce mai a proporsi come soluzione in uscita dalla difesa, sia per palleggiare, sia per rifinire le giocate offensive. Condizionato anche da noie muscolari, gioca avulso dai compagni di squadra e sbaglia molti palloni.In ultimo poi troviamo Hakan Çalhanoğlu: il turco doveva riscattare le brutte prestazioni di questo inizio di stagione e, invece, è riuscito ad aggiungerne un'altra in bacheca (). Nonostante ci sia l'attenuante di un lavoro difensivo supplementare, richiesto da Gennaro Gattuso, che lo ha oltremodo penalizzato sia per caratteristiche, sia per la lucidità che è venuta a mancare, il numero 10 rossonero non è mai entrato in partita andando a sbagliare le poche occasioni di palloni giocabili ricevuti.

In questo modo si è spenta tutta la qualità del Milan, con i giocatori tecnicamente migliori, deputati allo sviluppo e alla finalizzazione del gioco offensivo, mai pericolosi in area di rigore, mai capaci di servire il tanto atteso Gonzalo Higuian e mai abili nello sfruttare le ripartenze sulle quali l'allenatore rossonero aveva puntato per risolvere il match. Un Milan impotente al quale si è spenta letteralmente la luce, starà a Gattuso ora invertire la rotta, se non vuole incappare in un'altra stagione interlocutoria, e ridare soprattutto fiducia agli uomini chiave, gli unici capaci di trainare tutto il gruppo. In ogni caso c'è un altro problema che preoccupa Gattuso riguardante Franck Kessié:

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