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'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina ha approfondito le chiavi tattiche del successo, 2-0, del Milan sul campo della Roma. “Difesa e contropiede”, secondo la 'rosea', le parole magiche della vittoria esterna dei ragazzi di Gennaro Gattuso ma, ha chiarito il quotidiano sportivo nazionale, i rossoneri non hanno vinto buttando palloni in avanti a caso e puntando sul catenaccio.
Tutt'altro. Il Milan ha impostato una gara attenta, chiudendo ogni spazio ai giallorossi, aspettando gli avversari ma senza concedere un metro di campo a Patrik Schick, Diego Perotti e Cengiz Ünder. Appena la marea romanista si è abbassata, i rossoneri hanno poi replicato mettendo la testa fuori, cominciando a spingere e facendo male, molto male dalle parti di Alisson.
Con due linee molto strette di difesa e centrocampo, ed un Patrick Cutrone pronto a battagliare tra Federico Fazio e Kostas Manolas, il Diavolo ha pensato a proteggere il proprio fortino, divenuto con il passare dei minuti sempre più inespugnabile, quindi ha cercato delle soluzioni offensive molto ficcanti. Saggezza tattica e sacrificio le armi che il Milan di Gattuso ha fatto vedere allo stadio 'Olimpico'.
I sincronismi del Milan, per la 'rosea', sono registrati ormai come un orologio svizzero: a destra, funziona alla perfezione l'asse composto da Davide Calabria, Franck Kessié e Jesús Suso, con il primo (da applausi, ben 11 recuperi) scatta, il secondo suggerisce, il terzo dà l'appoggio. Stessa cosa sul versante opposto, con Ricardo Rodríguez, Giacomo Bonaventura e Hakan Çalhanoğlu. Ma, soprattutto, stanno giganteggiando i due centrali difensivi, Leonardo Bonucci ed Alessio Romagnoli, divenuti un muro nel cuore della retroguardia, aiutati da un Lucas Biglia che, oltre a svolgere egregiamente il ruolo di regista, ha recuperato 12 palloni davanti la difesa.
La bella partita del Milan è da ricercare, numericamente, anche 'nelle piccole cose': 6 i recuperi di Çalhanoğlu, 15 i duelli di Suso, 8 i palloni rubati da Bonaventura, 7 i duelli aerei vinti da Romagnoli. Insomma, un Milan da battaglia e più che mai convinto dei propri mezzi, fisici e tecnici.
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