Davide Calabria, terzino del Milan, ha rilasciato, dagli Stati Uniti d'America, un'intervista per 'La Gazzetta dello Sport' e il 'Corriere dello Sport – Stadio'. Queste le principali dichiarazioni di Calabria:
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Calabria: “Milan senza paura: sarebbe bello lottare fino alla fine per lo Scudetto”
Sulle differenze tra il tour americano del 2016 e questo: “Non si possono fare paragoni con la precedente esperienza, tanti giocatori sono cambiati ed anche io sono cresciuto”.
Sul suo rapporto con Gennaro Gattuso: “Molto aperto, anche per il fatto di essere stato un giocatore sa come prenderci. , ma credo che sia un fattore che lo contraddistingue da sempre”.
Sul peso, per un giovane, di affrontare tornei come la ICC: “Ormai è da qualche anno che affronto grandi club internazionali, in particolare d'estate: si tratta di un'esperienza importante per il livello di atleti che ci si ritrova davanti”.
Sul Milan molto giovane e 'Made in Italy': “La società ci sta lavorando da qualche anno: si tratta di un fattore molto importante, per l'Italia, e si può dire anche per noi: in questa maniera si possono raggiungere grandi traguardi”.
Sul fatto se si rispecchia in un Milan senza paura: “Sì, è qualcosa che ho sempre avuto dentro. Ma qui nessuno si tira indietro. Perché se riesci ad arrivare ad indossare la maglia del Milan devi avere carattere e personalità, altrimenti sarebbe complicato giocare tutte le settimane in grandi stadi contro i giocatori più forti”.
Su dove pensa di dover crescere ancora: “Tutto. Sono ancora all'inizio della carriera. Credo comunque che per un giovane l'aspetto principale sia quello di avere la possibilità di giocare, solo dagli errori si impara”.
Sui suoi modelli: “Quando ero piccolo guardavo un po' tutti e, da tifoso del Milan e cresciuto qui, l'attenzione era rivolta soprattutto su , Cafu e Serginho. Ma non mi sono mai ispirato a qualcuno: posso dire che … mi ispiro da solo, voglio essere Calabria e cercare di non imitare nessuno”.
Sulle aspettative del Milan in questa stagione: “Negli USA posso dire di aver disputato due anni fa le mie prime partite importanti, la prima contro il Chelsea. Adesso stiamo lavorando tanto, puntiamo ad un gran campionato, e da qui vogliamo arrivare al via della stagione nel migliore dei modi. Non ci sono aspettative impossibili per il Milan: lo dice la storia della società, ha sempre avuto grandi giocatori e puntato a vincere tutto. Certo, sarebbe bello rimanere lì fino alla fine a lottare per lo Scudetto: sono storie differenti, ma è quello che speriamo tutti”.
Su cosa si attende dall'Europa League: “Anche se l'anno scorso siamo usciti contro una big come l'Arsenal, non ci siamo rimasti bene. Il nostro obiettivo è di continuare sempre a vincere, anche perché si tratta di una competizione che il Milan non ha mai vinto, quindi riuscirci avrebbe un valore doppio”.
Sul team NBA da paragonare al Milan: “Forse Philadelphia, giovane come noi: ha fatto un percorso simile al nostro, ha fatto giocare i talenti cresciuti in casa. Avevo pensato anche ai Lakers, ma dopo l'arrivo del super acquisto estivo, LeBron James, no ...”.
Sulla Nazionale: “Finora ho fatto solo uno stage, l'anno scorso, quindi non conosco ancora bene quel mondo. Per ora faccio parte dell'Under 21 se capiterà in futuro di fare il salto, potrò rispondere meglio su cosa mi aspetto dalla Nazionale”.
Ancora sull'azzurro: “Io un candidato? Credo che questo si possa dire. Giocare nell'Under 21 è una spinta in più per entrare nella Nazionale maggiore. Spero di poterci essere, c'è molto da lavorare, vista la recente esclusione dai Mondiali, ma vedo in giro che ci sono tanti giovani promettenti e spero che possano dare una mano in più a ripartire”. A proposito di giovani:
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