Arrivato al Milan come oggetto misterioso e dopo un lungo stop, Hakan Calhanoglu aveva fatto alzare più di un sopracciglio, soprattutto nella gestione Montella. Con l'arrivo di Rino Gattuso, il passaggio al 4-3-3, una migliore conoscenza dell'Italia e dell'italiano e soprattutto una ritrovata fiducia nei propri mezzi, il numero 10 rossonero era cresciuto con il passare delle settimane, fino a diventare uno dei giocatori più importanti per il Milan. Alla fine della scorsa stagione le sue presenze totali sono state 45, i minuti giocati 3159 i gol realizzati 8 e gli assist serviti 13. Numeri importanti, soprattutto alla luce dell'inizio di stagione difficile.
archivio2018
Calhanoglu, da certezza a mistero: Milan hai un problema
Con queste prospettive, il 2018/19 dell'ex Bayer Leverkusen iniziava nel migliore dei modi, o almeno avrebbe dovuto farlo, invece le cose sono andate in maniera molto diversa per il giocatore turco, che tra una vita privata un po' troppo chiacchierata e una serie di piccoli infortuni che gli hanno impedito di allenarsi e giocare con continuità è sembrato più il giocatore visto nel tardo 2017 che quello del 2018. I passi indietro del numero 10 rossonero, sono evidenti. Gattuso gli ha sempre dato fiducia, lo ha spronato a tirare di più e a giocare con la testa più leggera, il tutto ricordando sempre i problemi al collo del piede che gli hanno impedito di essere al 100%. Il mister, insomma, ha fatto di tutto per proteggere il suo talento, compreso dargli il più fiducia possibile, ma non è bastato. L
e prestazioni di Calhanoglu continuano a non entusiasmare, per usare un giro di parole. Ieri sera, in Milan-Torino, il turco è stato , se non il peggiore tra le fila del Milan. Nessun dribling tentato, 10 palloni persi, solamente il 79% di passaggi riusciti e due tiri in porta, uno dei quali largo di molto e con un compagno di squadra pronto per essere servito al centro dell'area di rigore, sono il simbolo di un momento difficilissimo e non è un caso che Rino Gattuso, al 71', abbia sostituito proprio lui per dare una scossa alla partita, scossa peraltro arrivata visto l'ottimo spirito con cui è entrato in campo Castillejo.
Pensare di rinunciare a Calhanoglu, qualche mese fa, era utopia per il Milan e anche adesso lasciarlo fuori o addirittura cederlo () sembra prematuro, anche perchè si parla di un classe '94 con ampi margini di miglioramento e che ha già dimostrato di avere qualità importanti, anche per il Milan, ma qualcosa dovrà essere fatto e anche piuttosto velocemente: recuperare Calhanoglu deve essere una priorità per i rossoneri.
SEGUICI SU: /// /// ///
© RIPRODUZIONE RISERVATA