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Una partita a due facce. Il Milan contro la Juventus ha giocato un'ottima partita, rischiando di vincere per quasi 30', ma alla fine esce sconfitto. Gennaro Gattuso, come di consueto, non accetta compromessi e guarda a ciò che resterà negli annali: il risultato. Per tornare a essere grande, il Milan deve cominciare a portare a casa partite come quella di ieri: contro grandi avversari, giocando bene come ieri, non si può permettere di lasciare punti per strada. I rossoneri dopo essere passati in svantaggio, avevano riequilibrato il match grazie alla rete di Leonardo Bonucci su assist di Hakan Calhanoglu da corner. È stato proprio il turco tra i migliori in campo ed è stato proprio lui ad andare più vicino alla rete del vantaggio.
A metà ripresa, il turco con il numero 10 ha colpito una clamorosa traversa con un tiro dalla distanza che aveva battuto Gianluigi Buffon. Quella, senza troppi dubbi, l'occasione più ghiotta per il Milan e probabilmente di tutta la partita. Gattuso, come detto, è però più critico: della partita di Calhanoglu non ricorda la grande occasione, né tanto meno le ottime giocate in dribbling o i tanti recuperi palla. Nella mente di Gattuso, che lavora costantemente alla ricerca del miglioramento, c'è l'immagine di Calhanoglu che dopo aver perso palla si ferma a guardare il terreno e a discutere con i compagni, invece di "alzare il cu*o" e inseguire l'avversario.
Un episodio particolarmente rilevante, considerando che proprio da quel pallone perso nasce il gol del vantaggio della Juventus. Nelle parole di Gattuso a fine gara c'è dunque la sintesi dell'idea dell'allenatore rossonero. Non si può sorridere per la buona prestazione, non si possono guardare gli aspetti positivi quando alla fine non si vince, bisogna solo concentrarsi su come migliorare. Calhanoglu, nonostante sia stato tra i migliori in campo, per Gattuso resta solo uno dei principali "colpevoli" della sconfitta.
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