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Capello: “Niente Nazionale. Il problema dell’Italia è il poco talento”

Fabio Capello
Fabio Capello ha parlato su Radio Rai: "Ho detto no alla Nazionale. Mancini ct? Con così pochi giocatori di talento sceglierei volti nuovi"

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Fabio Capello, che da poco ha rescisso il suo contratto con lo Jiangsu Suning, ha trattato diversi argomenti a "Radio Anch'io lo Sport" su Radio Rai. L'ex allenatore di Milan e Juventus ha parlato della sua esperienza in Cina e soprattutto del futuro della Nazionale, sottolineando la mancanza di talento che affligge il nostro Paese.

Sulla Cina: "L'esperienza nel calcio cinese? Molto interessante, un calcio diverso seppur con difficoltà di comunicazione visto che doveva sempre esserci un traduttore. Per questo ho avuto difficoltà nel trasmettere qualcosa di personale".

Sulla Serie A: "C'è poca qualità, tutti si impara da quelli più bravi. Se i più bravi non vengono più in Italia ma vanno solo nelle big straniere vuol dire che il calcio italiano non ha più modelli da cui imparare. Copiare bene è fondamentale".

Sulla panchina della Nazionale: "Ho già detto di no, ho già fatto le mie esperienze con Inghilterra e Russia. Ho fatto quest'ultima esperienza in Cina, siamo riusciti a salvare una squadra che era in fondo alla classifica e l'ho lasciata in buone condizioni. Ora mi diverto a fare l'opinionista, in questo ruolo si vince sempre.

Su Mancini possibile CT della Nazionale: "Noi siamo bravi quando abbiamo giocatori di primo livello. E' difficile far bene con giocatori mediocri. In questo momento all'Italia mancano leader, giocatori di livello bravi a fare la differenza. Mancini ha girato il mondo e questo lo aiuterà, ma la Nazionale manca di talento. Rinnovamento totale o a passaggi? Il salto dalla A alla Nazionale è grande, servono personalità, qualità e velocità nelle decisioni. Ci sono giocatori bravi in Serie A che quando vestono la maglia azzurra spariscono. Nelle altre nazionali ci sono grandi giocatori ad alti livelli. Per questo io farei esperimenti, proverei altri volti".

Sulla Champions League: "Faccio un esempio: in Italia prendi Higuain o Dybala e parti 1-0. Dall'altra parte prendi Ronaldo o Messi e parti 1-0. Ieri quando è uscito CR7 il Real ha perso in pericolosità contro l'Atletico. Lo stesso vale per Messi: lui inventa gioco, è un pericolo costante. L'attenzione che devi dare a questi due giocatori deve essere sempre alta, per questo dico che la qualità delle squadre europee è più alta. In Champions sarà molto difficile, le spagnole come dicevo partono sempre da 1-0. Quest'anno sono ancor più dominanti. Ronaldo è strepitoso, è diventato un centravanti vero come poteva essere Van Basten. Messi invece inventa il calcio. Le italiane non hanno molte possibilità, secondo me".

Sullo stato del calcio italiano: "I giocatori devono saper giocare a calcio. Qua a 12 anni si insegna la tattica, in Spagna si lavora solo sulla tecnica. La tattica è facile da correggere, la tecnica no. Juve o Napoli per lo Scudetto? La Juve ha solidità mentale e un allenatore che sa leggere le gare. Il Napoli sta perdendo vivacità. Juve favorita, per me".

Sui possibili eredi di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi: "A me piace Mbappé, avrà un grande futuro. Secondo me Messi e Ronaldo dureranno ancora due anni. Poi c'è Neymar, come qualità può essere paragonato a Messi, ha fantasia e qualità anche se deve migliorare. Mbappé si avvicina più a Ronaldo, invece. Secondo me saranno questi due i prossimi vincitori del Pallone d'Oro".

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