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, in ottica societaria. Il presidente Yonghong Li dei 32 milioni anticipati per l'ultimo aumento di capitale ed ora molte cose potrebbero cambiare. Ecco, in tal senso, le parole sulla propria pagina web "Bollettino Milan", del giornalista di Repubblica, Luca Pagni:
"L’incredibile, finanziariamente parlando, e’ avvenuto. Dopo aver investito oltre un miliardo tra acquisto ed aumenti di capitale successivi, Yonghong Li perde tutto per un fax per un bonifico non arrivato in tempo. Secondo alcune fonti, i soldi ci sono ma non arriveranno prima di lunedi’ o martedi’. Ma il fondo Elliott, questa volta, ha deciso di applicare le norme che regolano i rapporti con l’uomo d’affari cinese alla lettera: non essendo arrivati i fondi entro la scadenza e avendo anticipato i 32 milioni, ora comunichera’ al tribunale delle imprese del Lussemburgo che prendera’ in mano il pacchetto azionario del Milan. Di fatto, diventando il nuovo proprietario del Milan. Ora rimane da capire se Li fara’ ricorso e quali spazio di manovra ci sono per una opposizione.
In altre parole, la vicenda del Milan si arricchisce di un nuovo episodio al limite: in pratica, siamo di fronte a un personaggio che con un patrimonio personale stimato in non oltre 500 milioni, che accetta di pagarne oltre 700 (almeno 200 sopra la piu’ generosa delle valutazioni) ne investe quasi altri 300 e perde tutto per 34 milioni, per di piu’ per una scadenza non rispettata e quando solo pochi giorni prima poteva vendere recuperando almeno una parte della cifra e rimanendo con un 30 per cento del club in mano.
Stabiliti i confini in cui ci si muove (e ricordato che con la vendita Fininvest ha sistemato il bilancio), bisogna ora raccontare cosa accadra’: Elliott – non appena avra’ comunicato il suo atto al tribunale delle imprese del Lussemburgo – sara’ il nuovo azionista di controllo del Milan. E come tale si comportera” scegliendo manager che lo gestiranno. Ed essendo un fondo di investimento, nel senso che compra cosa possibilmente a prezzi bassi per rivenderle a prezzi piu’ alti, lo vendera’. Ma quando?
Per rispondere vanno considerate due cose. La prima e’ che ha pagato il Milan 303 milioni (aggiungiamoci ua trentina di milioni di interessi non incassati). Per venderlo al meglio deve rissistemare il bilancio, aumentare i profitti, avviare il progetto per il nuovo stadio, riportare il club in Coppa dei Campioni. Esattamente come ha fatto James Pallotta con la Roma.
Per cui, prima di aprire un’asta per il Milan, scegliera’ manager per la gestione del club (se non li ha gia’ scelti): anche perche’, chi prenderebbe mai il Milan in questo momento sapendo che Li potrebbe ancora fare ricorso e magari vincerlo? A meno che la famiglia Ricketts non aspettasse altro per farsi avanti con una sua proposta. Ma questo, nel caso, lo si capira’ a brevissimo.
Per il club (e quindi per i tifosi) questo e’ un bene? Sia Elliott, che eventualmente i Ricketts, sono solidi. Elliott gestisce soldi di altri, ma li puo’ investire per rilanciare il club puntando a guadagnarci rivendendolo: il prezzo come minimo dovra’ essere 330 milioni, piu almeno 80 milioni per ogni anno di gestione. Dando per buono che i manager che verranno nominati facciamo megli degli attuali vertici. Questo significa che ci saranno cambiamenti? E’ molto probabile. Anche nell’area tecnica? Ancora presto per dirlo: Elliott sa scegliere i manager, ma non ha esperienza di gestione di club sportivi. A meno che avesse gia’ ingaggiato un consulente tra i dirigenti sportivi: ma anche questo lo scopriremo in seguito.
Tutto finito, siamo di fronte al terzo proprietario del Milan in poco piu’ di un anno? Dipendera’ dalla reazione di mister Li. Che tipo di mercato sara’? Dipendera’ anche dalla decisione del Tas di Losanna che ora decidera’ con una situazione societaria nuova e da quanti soldi vorra’ investire Elliott. E gia’ da questo si capiranno molte cose sulle ambizioni di Elliott". Intanto, come ribadito da Mirabelli, il Milan dovrà cedere alcuni suoi giocatori
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