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(fonte: acmilan.com) - Hakan Çalhanoğlu è il protagonista del nuovo numero di 'Forza Milan': ecco tutto quello che c'è da leggere sul mensile ufficiale della società.
ORIENT EXPRESS - Il personaggio di copertina di aprile è Hakan Çalhanoğlu, intervistato e fotografato nella cornice suggestiva del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano. Il padiglione dedicato ai treni l’ha colpito particolarmente: "Quando vedi questi mezzi tradizionali e pensi a quelli del 2018, ti rendi conto di quanto siamo andati lontano. È bello guardarsi alle spalle, sapere che cosa è successo nel passato e notare le differenze”, racconta il giocatore turco rilanciato da Gennaro Gattuso. "Mi ha dato molta fiducia, mi ha sempre detto di liberare la mente e di sfruttare le mie qualità".
DNA INTERNAZIONALE - Alla scoperta di André Silva, capocannoniere rossonero dell’ultima edizione di Europa League, selezionato dall'UEFA nella formazione ideale stilata al termine della prima fase del torneo. Gli appuntamenti internazionali rappresentano una specie di richiamo al gol per il giovane attaccante portoghese sponsorizzato da Cristiano Ronaldo, il quale l’ha designato come suo erede in Nazionale. Le indubbie qualità in area dell’ex attaccante del Porto sono emerse anche in campionato, dove si è distinto per giocate d’autore come quella contro il Genoa, valsa tre punti preziosi. Il futuro è tutto dalla sua parte.
FENOMENOLOGIA DI RINGHIO - Tutti pazzi per Gattuso. I brillanti risultati ottenuti alla guida del Milan (che gli ha rinnovato il contratto fino al 2021) hanno fatto scoprire le virtù taumaturgiche dell’ex centrocampista rossonero, non limitatosi a trasferire in panchina il cuore e la grinta che l’avevano reso famoso da calciatore. Dietro al grande lavoro di Ringhio c’è molto di più, come raccontano Paolo Condò, Cristiano Gatti, Gianni Mura, Franco Ordine, Andrea Scanzi, Mario Sconcerti e Umberto Zapelloni, sette illustri giornalisti che hanno avuto modo di conoscerlo bene.
COCCARDE ROSSONERE - Il 9 maggio il Milan disputerà la 14° finale di Coppa Italia della sua storia, all’Olimpico di Roma contro la Juventus. In questo numero riviviamo le imprese dei rossoneri in un torneo snobbato in passato dalle grandi squadre ma rivalutatosi notevolmente negli ultimi anni. Cinque trofei conquistati a fronte di otto secondi posti: sarebbe bastato cambiare l’esito - a volte davvero sfuggito per un nonnulla - di tre o quattro di questi piazzamenti per considerare il Milan una "big" assoluta di questa competizione, sempre e ingiustamente all’ombra di qualcos'altro.
SACCHI, 30 E LODE – Il 1° maggio 1988 il Milan vince a Napoli, sorpassa in classifica la squadra di Maradona e si avvia a conquistare l’undicesimo Scudetto, primo dell'era Berlusconi. Un trionfo che diede il là a un ciclo d’oro, rivissuto con Arrigo Sacchi che ebbe il merito di centrare l'obiettivo alla sua prima stagione sulla panchina rossonera. "Gennaio fu il mese decisivo, quello in cui prendemmo consapevolezza della nostra forza. Nella sosta lavorammo in un clima di euforia per il derby appena vinto, alla ripresa del campionato superammo il Napoli a San Siro e andammo a battere la Juve a Torino, dove il Milan non si imponeva da quasi vent'anni", racconta l’allenatore dell’epoca.
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