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Commisso e il calcio: il suo pensiero

Rocco Commisso
Negli Stati Uniti, Commisso contesta il format poco meritocratico senza promozioni e retrocessioni. La Columbia University gli ha dedicato lo stadio.

Stefano Bressi

. Già all'interno del calcio negli USA, nel 2013 la Columbia University, a cui è legatissimo, gli ha dedicato uno stadio. Un modo per sdebitarsi nei confronti di quell'ex studente modello che nel corso degli anni ha fatto donazioni milionarie all'ateneo che fa parte della Ivy League, la crema dei college americani, scrive La Gazzetta dello Sport. Alla Columbia, Rocco è andato grazie a una borsa di studio ottenuta con il calcio, altrimenti non ne avrebbe avute le possibilità. Aveva poi conseguito una laurea in ingegneria industriale e un master in economia. Da co-capitano e stopper insuperabile, invece, nel 1970 aveva trascinato la squadra alla prima apparizione nel torneo NCAA. Ora anche un premio porta il suo nome e dal 2016 è nell'Hall of Fame dell'Università.

Il calcio è la sua grande passione fin da quando era un bambino. Ai tempi giocava come portiere e viveva a Marina di Gioiosa Ionica, in Calabria. Giocava in mezzo alle strade e la passione non gli è passata. Da quando ha fatto fortuna sogna di comprare una società di calcio. Un anno fa disse di ricevere spesso proposte da Serie A o Svizzera, ma che non ci fossero mai le condizioni ideali. Non aspettava un'offerta, ma non aveva negato che con le condizioni giuste... Ed ecco il Milan.

Eppure, la sua fede calcistica è chiara: tifa Juventus fin dall'infanzia. Ecco cosa diceva circa un anno fa: "Ho amato Sivori, Boniperti, Charles e Stacchini. Da allora i bianconeri sono la mia fede. Faccio della lealtà il mio mantra pure in azienda. Non sapete quanto abbia ammirato Buffon e Del Piero che sono scesi in Serie B. Se nel 2010 non mi sono unito alla cordata di Di Benedetto è anche per la mia lealtà alla Juve". Il motivo non era solo quello, ma anche perché voleva essere al centro del progetto, essere protagonista. Rocco è sincero, il che può tranquillizzare i tifosi: se l'affare andrà in porto non si accontenterà di partecipare. Infatti, aggiunse: "Sono tifoso juventino, ma la cosa peggiore che possa accadere è avere una squadra che domina per tutti questi anni. Sarebbe bello vincessero anche altre, per restituire interesse al nostro calcio".

Al momento Commisso vive a Saddle River, in New Jersey, ovvero a circa un'ora da Manhattan. Piccola particolarità: non gli piace ostentare la propria ricchezza e non sopporta le ingiustizie. Come la prevaricazione subita dai suoi New York Cosmos da parte della federcalcio USA. Ecco come spiega: "Il calcio qui non ha promozioni né retrocessioni sul campo. Non capisco perché qui debbano esserci regole diverse. È uno sport internazionale, invece è stato americanizzato". Chissà che non porti idee nuove anche qui. 

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