Il Milan, ieri pomeriggio, con sentenza della Camera giudicante dell'Organo di Controllo Finanziario dei Club di Calcio UEFA (CFCB), . Il club di Via Aldo Rossi, comunque, potrà ricorrere , stando, però, bene attento: infatti, la UEFA, come sottolineato dall'edizione odierna del 'Corriere dello Sport – Stadio', ha trovato la formula per lasciare pendente l'esclusione anche qualora il TAS opti per una sospensiva invece di esprimere immediatamente una decisione.
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CorSport – Milan al TAS: ecco tutti gli scenari possibili
Tale scenario, ha incalzato il 'CorSport', è uno dei tre che presto potrebbe uscire dalle stanze del Tribunale di Losanna. Il TAS, infatti, potrebbe confermare la sentenza della CFCB, oppure giudicarlo non congruo. In tal caso, il verdetto verrebbe cancellato ed il Milan riammesso in Europa. Il Milan, però, verrebbe rinviato nuovamente alla Camera investigativa della UEFA perché, comunque, le violazioni dei paletti del Fair Play Finanziario nel triennio 2014-2017 resterebbero e, pertanto, si procederebbe ad un nuovo iter per accedere al regime di Settlement Agreement negato nello scorso mese di maggio.
A quel punto, tornerebbero d'attualità multa e restrizioni di vario tipo. Se, invece, l'esclusione venisse confermata, il Milan tornerebbe alla Camera investigativa solamente tra un anno. Con una possibilità in più, però: se il club rossonero, in questo lasso di tempo, cambiasse proprietario, infatti, si riaprirebbe addirittura la porta del Voluntary Agreement, altrimenti, come prevede il Settlement, verrà un percorso di rientro nei parametri del Fair Play Finanziario, con paletti, obiettivi di bilancio e limitazioni. Ad ogni modo, ha sottolineato il quotidiano romano, i rossoneri sono convinti di vincere il ricorso al TAS.
A 'Casa Milan' sono già state depositate le motivazioni della sentenza e l'amministratore delegato Marco Fassone ha già messo a lavoro la task force di avvocati del Milan per presentare il ricorso e definire la strategia difensiva. Ci sarebbero 10 giorni di tempo, ma la società meneghina vorrebbe, ovviamente, stringere i tempi: il Milan sostiene di ritrovarsi a pagare colpe che non ha commesso. O meglio, che ha commesso dal 2014 al 2017, quando la società era ancora di Fininvest e non della proprietà attuale. Oltretutto, si insisterà a tenere separati i conti del club da quelli di Yonghong Li.
Bisognerà, però, prestare attenzione al , che, essendo in pratica una sorta di Cassazione, valuterà soltanto in base agli elementi ed agli atti presentati alla CFCB, mentre non ne verranno accettati di nuovi. E se, nel frattempo, il Milan cambiasse proprietario, o inserisse un nuovo partner in società, come verrebbe 'accolta' la notizia a Losanna? Sulla carta, non dovrebbe cambiare nulla, ma è difficile che la variabile non venga presa in considerazione, se non altro per arrivare alla sospensiva di cui abbiamo parlato sopra. Quindi, qualora, per esempio, Rocco Commisso acquistasse il Milan, il TAS non dovrebbe prendere in esame la variazione: l'imprenditore italo-americano, però, ha le idee molto chiare su cosa intende fare con il Diavolo.
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