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Nelle prossime ore, al più tardi nei prossimi giorni, la Camera giudicante dell'Organo di Controllo Finanziario dei Club di Calcio UEFA (CFCB) , reo di aver violato i parametri del Fair Play Finanziario nel triennio 2014-2017. Qualora, come sembra, la CFCB , il Diavolo ricorrerebbe in appello presentando immediato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna.
All'appuntamento, tra l'altro, il Milan potrebbe persino arrivare con un assetto societario più solido e . Ma il TAS, si è domandato oggi il 'Corriere dello Sport – Stadio' in edicola, potrebbe prendere in esame questi eventuali nuovi elementi ai fini della sua sentenza?
Il TAS è una sorta di Cassazione e dunque non dovrebbe giudicare sul fatto, ma sul diritto. In sostanza, non avrebbe il ruolo di riesaminare prove o di esaminarne di nuove. Quindi, ha ribadito il 'CorSport', ha sì la facoltà di modificare, anche ridurre, quanto stabilito dalla CFCB della UEFA, ma solo perché considererebbe le sanzioni non corrispondenti alle violazioni commesse.
Il Milan, comunque, non demorde ed è convinto di come non possa essere ignorato dal Tribunale. Inoltre, i rossoneri, nell'eventuale ricorso al TAS, insisteranno sulla loro linea difensiva, ovvero la separazione dei conti del club dal discorso inerente la proprietà. Da punire, per il Milan, sarebbero i primi, e non le congetture sulla solidità economica di Yonghong Li. Presidente che, intanto, non lascia nulla di intentato ed esamina offerte consistenti. .
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