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CorSport – Milan, Fassone e Mirabelli a rischio se Elliott resta al comando

Daniele Triolo

Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli potrebbero essere esonerati dall'incarico qualora il fondo Elliott subentrasse effettivamente a Yonghong Li

Ieri pomeriggio da 60 milioni di euro richiesti dal Consiglio d'Amministrazione del Milan e, di conseguenza, il club rossonero è stato costretto a richiedere l'intervento del fondo di investimenti statunitense Elliott Management Corporation.

Elliott, come noto, è creditore di 303 milioni di euro (più interessi) complessivi nei confronti di A.C. Milan (123 milioni) e Rossoneri Sport Investments Luxembourg (180), la holding con cui Yonghong Li controlla la società di Via Aldo Rossi e, nel contratto stipulato 14 mesi fa con l'imprenditore cinese, era previsto che, in caso di rottura di un 'covenant', ovvero nell'eventualità in cui Yonghong Li non avesse fatto fronte agli impegni economici previsti, il fondo americano sarebbe intervenuto per risolvere la questione.

: Yonghong Li avrà 10-15 giorni lavorativi per risarcire il fondo Elliott di questi 32 milioni. Qualora lo facesse (in prima persona o con l'ausilio di un socio, sia esso di maggioranza o di minoranza), nessun problema; nel caso in cui, al contrario, non restituisse questi soldi ad Elliott, il fondo di Paul Singer avvierebbe, presso il Tribunale del Lussemburgo, le pratiche per rilevare il Milan, dato in pegno agli americani proprio nel contratto dell'aprile 2017.

Il 'Corriere dello Sport – Stadio' in edicola questa mattina ha sottolineato come, qualora Elliott tenesse il Milan a luglio, n, dove sarebbe confermato Gennaro Gattuso, bensì è ipotizzabile un cambio nel management, con l'amministratore delegato Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli che rischierebbero il posto. Elliott, infatti, avrebbe già contattato varie figure per ricoprire quei ruoli: Paolo Maldini, Giuseppe Marotta o il cavallo di ritorno Umberto Gandini su tutte.

Inserire, però, Maldini e Marotta, per esempio, lascerebbe intendere come il fondo non avrebbe poi così tanta fretta di vendere il Milan: lo ristrutturerebbero per poi venderlo al miglior offerente con calma.

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