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Entusiasmo e delusione sono spesso sentimenti facili da alimentare ma anche da dimenticare. Il rischio di aver mangiato troppo, in casa Milan, c'è. Perchè chi ora si rammarica del mancato arrivo di Milinkovic-Savic, probabilmente dimentica l'estate vissuta dal Milan. Forse occorre andare allora con ordine, revisionare questi mesi caldi non solo a livello di temperatura, e analizzare il lavoro di Leonardo e Maldini.
Prima data chiave: 27 giugno. L'Uefa, dopo il no al voluntary agreement di dicembre, dice no anche alla richiesta di settlement agreement e squalifica il Milan per un anno dalle coppe europee. Niente Europa League, umore negativo e rischio di fuggi fuggi sui giornali. I rossoneri, intanto, non possono spendere sul mercato: Yonghong Li non dà certezze e Mirabelli si rifugia dietro tre colpi a parametro zero: Strinic, Reina e Halilovic. Il 9 luglio, il presidente rossonero non rispetta il limite per il versamento dei 35 milioni per l'aumento di capitale: Elliott non aspetta più ed escute il pegno, diventando così proprietario del club. Il 20 luglio, alla sentenza del Tas di Losanna, il Milan si presenta anche con Franck Tuil, dirigente di Elliott. La sua presenza è decisiva: il Tribunale Arbitrale dello Sport riammette il Milan in Europa League, e l'entusiasmo torna a farsi largo.
Il giorno successivo (21 luglio), si forma il nuovo cda a Casa Milan: via tutti i membri cinesi, esonerato per giusta causa Marco Fassone (pochi giorni dopo toccherà a Massimiliano Mirabelli). Scaroni diviene presidente e amministratore delegato ad interim. Il primo ingresso, datato 25 luglio, è quello di Leonardo, dirigente dalla nota esperienza internazionale e profondo conoscitore del mondo Milan. L'ex Psg si mette subito al lavoro e il 2 agosto è già tempo di fuochi d'artificio. A Milano sbarca Gonzalo Higuain (con Caldara, in uno scambio che riporta a Torino Bonucci): il Milan ritrova finalmente un vero bomber e la piazza rossonera è letteralmente in delirio.
Pochi giorni più tardi, il 5 agosto, ecco un nuovo colpo: dopo 9 anni, Paolo Maldini torna al Milan. Lo fa nelle vesti di Direttore dello Sviluppo Strategico dell'Area Sport. L'ex capitano inizia a lavorare con Leonardo e la nuova coppia in pochi giorni mette a segno altri colpi (Bakayoko, Laxalt e Castillejo) e numerose cessioni (Antonelli, Locatelli, Gomez, Gabriel, Kalinic, André Silva e Bacca).
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