E' un giorno di festa in casa Cutrone. Il "piccolo" Patrick compie 20 anni, si incammina verso l'età adulta, anche se ancora è il goleador incantato del Milan. Sull'armadio ha incollate le figurine dei suoi idoli, Inzaghi su tutti, e poco più in là tiene tutte le maglie dei suoi esordi, in campionato e nelle coppe, quelle con le nazionali, e una speciale che gli ha regalato Robert Lewandowski. La sua camera è quella di un malato qualsiasi di Milan, o almeno di calcio. Eppure, lui è il capocannoniere stagionale della rosa di Gattuso, con 9 reti all'attivo.
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Cutrone compie 20 anni, il padre: “Lo chiamiamo Duracell”
Per l'evenienza, la famiglia di Patrick si è concessa ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport" per una lunga intervista, ricca di aneddoti sulla vita di Cutrone di ieri, e di oggi e a parlare è il padre Pasquale, fido consigliere del giovane Patrick: "L'ultimo consiglio? Gli ho detto di non togliersi più la maglia quando segna, non deve diventare un'abitudine. Dev'esserci il rispetto per l'avversario, tanti esagerano. Ma trattandosi di un derby gliel'ho fatta passare...Poi gli ho dato anche un consiglio più serio: rimettersi a lavorare e dimenticare l'Inter. Non era facile, quella notte non ho dormito nemmeno io". Un consiglio, che suona quasi come un ordine, anche sui tatuaggi: "Guai se ne fa altri. Mi ha dato la sua parola e la deve mantenere. E credo che nello spogliatoio qualcuno di importante gli abbia dato i consigli giusti".
Sul soprannome dato da Gattuso a Patrick: "Tarantolato? Mi piace. Noi lo chiamavamo Duracell: scarica gli altri e lui resta acceso. Caratterialmente lo vedo molto simile al suo allenatore. Patrick potenzialmente non ha limiti. Mi viene da sorridere perché Gattuso dice che lo vedrebbe anche in porta: ebbene, in un torneo Giovanissimi, contro la Juve, fu espulso il portiere e lui pur di non essere sostituito si mise fra i pali. E parò anche bene".
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